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È un percorso faticoso, quello in compagnia di Borne. Si avanza incespicando lungo una scrittura e una storia sempre sul punto di sfaldarsi, come la città che fa da teatro al libro. Come la cacciarifiuti Rachel, raspiamo tra macerie verbali e sintattiche alla ricerca di risposte a enigmi che, lo si capisce via via che la fine s'approssima, non verranno mai risolti, o non del tutto. C'è molto che rimane nel vago alla fine del volume: cos'è la Compagnia, qual è la vera natura della Maga... e altro ancora. Quel poco che c'è dato di sbirciare, di rivelato verso le ultime pagine è, come sempre, inferiore al mistero sotteso. Ma poco conta. Mai come con Borne il viaggio conta più della meta.