Il corpo delle meraviglie. Antropologia e fotografia del tatuaggio

“… Mimmo si sta riempiendo il corpo di tatuaggi di diverso stile che rimandano a diverse “culture” perché, non potendo viaggiare, questo è il suo modo di “rendere loro omaggio”; Virginia vuole essere più bella, “alla moda”, grazie a rane e fiori colorati sull’addome; Andrea, che si avvicina ai cinquanta malvolentieri, spera, grazie al tatuaggio e al suo essere associato alla giovinezza, di invecchiare meno o comunque meglio; Roberto si è fatto riprodurre il ritratto di zio Pino, fulminato da un cancro a 40 anni: ora, grazie all’intervento del tatuatore, zio Pino è un angelo che letteralmente gli guarda le spalle...”.
Le nuove sperimentazioni somatiche connesse al tatuaggio e alle altre forme di decorazione del corpo, in che rapporto sono con i nuovi scenari “glocali”, oltre che con le vecchie pratiche coloniali del “collezionare cultura”? In che modo si connettono al postmodernismo, al postumanesimo, al corpo nomade, diasporico, ovvero alla circolazione di persone e immagini rese oggetti per immaginare vite possibili e per immaginarsi? E ancora, quali i collegamenti con le nuove forme di riproduzione della località, tipicità, tradizionalità? Banalmente, di quale tutto è parte questo corpo? Il corpo delle meraviglie è traccia di una densa ricerca sul campo, della riflessione antropologica ad essa connessa e della volontà di restituire in immagini fotografiche il complesso, magmatico ed effervescente mondo del tatuaggio contemporaneo.