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Dettagli

2017
28 febbraio 2017
319 p., Brossura
9788804673309

Descrizione

Dave Eggers torna a raccontare, con la struggente tenerezza e lo humour del suo romanzo d'esordio, l'America contemporanea e quel che resta di una famiglia disastrata che si mette in marcia verso la frontiera.

«Se scopri che sei diverso, che hai sbalzi d'umore e grilli per la testa, che ti annoi, che vuoi vedere l'Antartide, faresti meglio a non avere figli. Che cosa succede ai figli delle persone interessanti? Sono inevitabilmente tarpati. Sono schiacciati. Non hanno avuto un sole prevedibile e e perciò sono carenti, disperati e insicuri: dove sarà il sole domani? Ma vaffanculo, pensò. Dovrei scaricare questi bambini a qualche sole affidabile?»

Josie ha trentotto anni ed è felice, quella sera. In un camper al buio, con i suoi due bambini e i boschi sconosciuti attorno. Sa che la sua è una felicità passeggera, e che tutto è sbagliato. Non dovrebbe essere in Alaska, una zona del paese che è America ma anche non lo è, è il luogo dell'oblio e dei viaggiatori erranti. Non dovrebbe trovarsi in un'anonima casa a quattro ruote, senza telefono e con in tasca solo contanti. Irrintracciabile. Era una dentista e non lo è più. Il padre dei suoi figli l'ha lasciata. Ha una causa legale alle costole e un rimorso che la tormenta. Credeva in un paese che non esiste più, cancellato dalla durezza della crisi economica. Così Josie si è ribellata: ha preso i suoi figli (sequestrati, si potrebbe dire, all'insaputa del padre), li ha caricati su un camper e sono partiti, senza un piano. Paul, otto anni, "gli occhi freddi e premurosi di un prete glaciale", più assennato di sua madre. Ana, cinque anni, "una minaccia continua al contratto sociale", un animale con gli occhi verdi e "la capacità di individuare l'oggetto più fragile in qualsiasi stanza e romperlo con incredibile alacrità". E ora puntano dritti verso l'Alaska. Un genitore non dovrebbe prima di tutto tenere i figli alla larga da pericoli inutili e traumi evitabili? Invece lei li ha trascinati in Alaska, che non è per niente un luogo magico dall'aria cristallina, ma un posto soffocato dalla caligine di decine di incendi dispersi per tutto lo Stato come galeotti in fuga. Ma è anche la terra degli eroi, e Josie ha bisogno di trovarne uno: trovatemi uno coraggioso, un ardito, chiede agli alberi scuri. Trovatemi uno che non si tira indietro. Dave Eggers torna a raccontare, con la struggente tenerezza e lo humour del suo romanzo d'esordio, l'America contemporanea e quel che resta di una famiglia disastrata che si mette in marcia verso la frontiera. E in più la luminosa e quasi utopistica fiducia, nonostante tutto, che qualcosa di simile all'originario sogno americano esista ancora, da qualche parte sotto il ghiaccio.

Valutazioni e recensioni

3,8/5
Recensioni: 4/5
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Recensioni: 5/5

Questa lettura non mi ha convinta molto per la trama a tratti estenuante e tirata. Alle volte mi sembrava di rileggere le stesse pagine. Di certo la scrittura è profonda e ricca di spunti di riflessione. Lo spaccato della società contemporanea con le crisi esistenziali, con gli obblighi morali e materiali a cui non ci si può tirare indietro è corrispondente alla realtà. La protagonista vive situazioni esistenziali pari a tanti altri come noi, che spesso esprimiamo il desiderio di abbandonare tutto e fuggire via lontano.

Recensioni: 5/5

Dave Eggers con questo suo ultimo libro si conferma una garanzia! La storia è avvincente e lo stile della scrittura si dimostra ancora una volta impeccabile, caratterizzato da periodi lunghi, ma equilibrati, questo libro dimostra (qualora ce ne fosse bisogno) la maestria di questo scrittore. Se siete in cerca di un libro leggero, forse Eggers non fa al caso vostro (anche se questa, insieme al "Il Cerchio", sono a mio avviso le opere più "semplici" di questo autore), ma ne vale davvero la pena! Consigliatissimo

Recensioni: 5/5

La storia a me non è piaciuta particolarmente anche se è delicata e potrebbe essere adatta a lettrici donne con figli. Ho letto recensioni in cui si parla di un finale tragico. In realtà nella testa di Eggers il finale non vuole essere assolutamente tragico, ma è un finale all’insegna della provvidenza e del coraggio e della bellezza di trovarsi a brutto muso con gli elementi e di sfidarli.

Recensioni: 5/5

Questo romanzo di Eggers anche se piacevole e ben scritto mi è sembrato meno bello degli altri romanzi, per esempio di Ologramma per il re. Leggendo ho avuto come l’impressione che gli ingredienti non siano stati dosati bene e che manchi qualcosa. L’elemento più interessante è comunque il senso di stanchezza per la società civile con le sue regole, il senso di repulsione per la presenza umana che raggiunge e sporca i posti più incontaminati e la forte attrazione per la natura e per la vita a contatto con la natura con i suoi pro e contro: in sintesi bellezza e pericoli. I pericoli ci sono ovunque: incendi, temporali, fulmini, fiumi, laghi. Ma l’elemento più ambiguo e insondabile resta sempre l’uomo che potrebbe essere diverso da quello che appare o celare intenzioni, perversioni, follia. La protagonista, madre di due figli, fugge in camper verso una zona selvaggia dell’America, l’Alaska, con al seguito i due bambini di pochi anni. Il maggiore Paul ha 8 anni. La donna è in fuga dalla sua professione che l’ha stancata (dentista), dai sensi di colpa (la morte di Jeremy volontario in Afghanistan), dalle cause legali e dall’ex-compagno di cui è arcistufa e che non ama. Bisogna dire che per quanto lei scappi, Carl non ci pensa nemmeno lontanamente a inseguirla. La fuga è soprattutto dalla propria vita, dal tipo di vita, dal tipo di consesso sociale. La richiesta è quella di una vita più a brutto muso con la natura. Lo scopo sembrerebbe quello di riuscire a vivere di quello che la provvidenza mette in tavola, di incontri casuali e stimolanti al di fuori di regole, sempre al limite tra fascino e pericolo reale o eventuale. La cosa più interessante del testo è la parte descrittiva legata ai paesaggi. La storia a me non è piaciuta particolarmente anche se è delicata.