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Consiglio vivamente la lettura. Ho deciso di accostarmi a questo testo colpita dal titolo, attirata dalla copertina e incuriosita dalla tematica. L' ultimo romanzo di Lansdale ha il respiro e la traccia del proprio autore, quella rappresentazione reale, aspra, cruda di vite e relazioni complesse, disgregate, problematiche, irrisolte, inserite in una quotidianità problematica. Questa è una storia famigliare, semplice, scarna, attorno alla quale costruire il mondo di Dot e di una adolescenza tanto problematica quanto affascinante.
E' il primo libro che leggo di questo autore e da quello che ho capito si tratta di qualcosa di diverso dal genere a cui aveva abituato i suoi lettori. La storia è interessante e ben raccontata (sorta di romanzo di formazione di un'adolescente dalla vita poco fortunata e invidiabile e della sua famiglia sgangherata, la classica famiglia americana ai margini, che vive di sussidi e lavori mal pagati, in una casa mobile, sempre in bolletta, con il padre uscito a comprare le sigarette e sparito, ecc. ecc). Però, l'impressione è di qualcosa di già visto o già letto. L'autore conosce il suo mestiere e scrive bene, i dialoghi sono frizzanti e ci sono anche dei colpi di scena distribuiti qua e là. Godibile, ma niente di eclatante.