Morte a Posillipo

Un giallo di esordio gradevole e ben condotto. Interessanti l'ambientazione sia paesistica che sociale (il poco noto lago di Patria, un'insolita camorra) e i personaggi. Protagonisti sono il giovanissimo Massimo, l'affascinante zia Adele e l'anziano Mimì, complessi e ben tratteggiati; ma destano curiosità anche i comprimari: investigatori, delinquenti e vittime. La trama alterna scene al presente e al passato, che trovano nel finale un coerente scioglimento.

Morte a Posillipo non è solo un giallo che tiene incollati fino all'ultima pagina sempre più curiosi di scoprire tutti gli intricati retroscena di un duplice omicidio. È anche un interessante analisi della psicologia di personaggi complessi: da Massimo, quindici anni, accusato dell'omicidio dei genitori, alla zia Adele donna affascinante resa dura da una vita rubata; da Mimì un anziano uomo onesto e di solidi principi di fronte a scelte difficili per proteggere chi ama, al commissario Soranno ancora inspiegabilmente legato a un caso di quindici anni prima. A condurre verso un finale originale, nel quale tutti i pezzi del puzzle trovano finalmente il loro incastro, lo scenario di una villa sul Lago Patria dall'atmosfera di drammatica fatalità. Più che consigliato.