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19
2017
7 settembre 2017
320 p., ill. , Brossura
9788823518353

Descrizione

Vincitore del Premio Bagutta 2018

Questo libro racconta la vita di questa ragazza ribelle, l'amore con Robert Capa, l'avventura di fotografare e la gioia di vivere nella Parigi degli anni Trenta.

Il 1° agosto 1937 una sfilata piena di bandiere rosse attraversa Parigi. È il corteo funebre per Gerda Taro, la prima fotografa caduta su un campo di battaglia. Proprio quel giorno avrebbe compiuto ventisette anni. Robert Capa, in prima fila, è distrutto: erano stati felici insieme, lui le aveva insegnato a usare la Leica e poi erano partiti tutti e due per la Guerra di Spagna. Nella folla seguono altri che sono legati a Gerda da molto prima che diventasse la ragazza di Capa: Ruth Cerf, l’amica di Lipsia, con cui ha vissuto i tempi più duri a Parigi dopo la fuga dalla Germania; Willy Chardack, che si è accontentato del ruolo di cavalier servente da quando l’irresistibile ragazza gli ha preferito Georg Kuritzkes, impegnato a combattere nelle Brigate Internazionali. Per tutti Gerda rimarrà una presenza più forte e viva della celebrata eroina antifascista: Gerda li ha spesso delusi e feriti, ma la sua gioia di vivere, la sua sete di libertà sono scintille capaci di riaccendersi anche a distanza di decenni. Basta una telefonata intercontinentale tra Willy e Georg, che si sentono per tutt’altro motivo, a dare l’avvio a un romanzo caleidoscopico, costruito sulle fonti originali, del quale Gerda è il cuore pulsante. È il suo battito a tenere insieme un flusso che allaccia epoche e luoghi lontani, restituendo vita alle istantanee di questi ragazzi degli anni Trenta alle prese con la crisi economica, l’ascesa del nazismo, l’ostilità verso i rifugiati che in Francia colpiva soprattutto chi era ebreo e di sinistra, come loro. Ma per chi l’ha amata, quella giovinezza resta il tempo in cui, finché Gerda è vissuta, tutto sembrava ancora possibile.

Valutazioni e recensioni

1,9/5
Recensioni: 4/5
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Recensioni: 5/5

Semplicemente noioso ed illegibile. Mi sono sforzato di finirlo, nella speranza che lo stile migliorasse. Peccato perchè sarebbe stata la giusta occasione per far conoscere la storia di Gerda Taro. Invece il risulltato è un libro che non è un romanzo, ma neanche una biografia. Non capisco come possa aver vinto il premio Strega.

Recensioni: 5/5

Non è per niente all’altezza del Premio Strega, troppo deludente

Recensioni: 5/5

Confuso nella trama, caotico nei personaggi, in pratica: per me illeggibile!!!!!!

Recensioni: 5/5

Avevo già letto qualcosa della Janeczek e l'avevo trovato faticoso ma di fronte al Premio Strega e alla storia di una donna come Gerda Taro non ho resistito. Purtroppo ho avuto una conferma... La storia è interessante ma non ho sentito la passione di Gerda leggendo queste pagine. Continui passaggi tra passato e presente, continui cambiamenti del punto di vista del narratore mi hanno lasciata confusa e persa. Io quando leggo un romanzo preferisco altro...