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Joe R.Lansdale è un raro esempio di scrittore capace di spaziare con disinvoltura da un genere all’altro, dall’horror al western, dalla fantascienza al noir, ed oggi considerato l’unico vero scrittore pulp esistente. Nel 2002 Lansdale mise da parte le sue storie iper-realiste per dedicarsi alla narrativa tout-court, mescolando più generi sotto l’etichetta del “romanzo di formazione” e varcando anche lui, come il suo protagonista, quella sottile linea scura fra i romanzi d’evasione e quelli introspettivi. “La sottile linea scura”, considerata la sua opera migliore, è sì un romanzo di formazione ma tinto di noir. Lansdale rievoca con una certa nostalgia momenti della sua adolescenza negli anni del secondo dopoguerra, ritraendo fedelmente la provincia americana gretta e bigotta degli anni cinquanta. Questa è la storia del tredicenne Stanley Jr., il piccolo della famiglia Mitchell, che in una sola, afosa, decisiva estate conduce un’indagine a partire da uno strano ritrovamento al Dew Drop Drive-in a Dewmont, una immaginaria cittadina del Texas orientale. Il drive-in si trova esattamente a metà strada fra il quartiere dei ricchi e le baracche dei neri. Del resto siamo nel 1958, un decennio sta per finire e un altro sta per cominciare. La crescita economica è al suo culmine, ma le rivoluzioni sono dietro l’angolo, da quella per l’emancipazione femminile a quella per i diritti civili. La famiglia Mitchell è simile a quelle delle sit-com d’epoca in stile “Happy Days”, ma più progressista, talmente politically correct da rappresentare quella parte di borghesia che, ai tempi, cominciava a prendere coscienza di quanto ci fosse di sbagliato nel razzismo e nella disparità di genere. Il titolo del libro fa riferimento alla “sottile linea scura” che separa il mondo dei morti da quello dei vivi, il regno delle tenebre da quello della luce. Ma è anche quella che Stanley, novello “Sherlock Holmes” aiutato da uno scorbutico è vecchio ubriacone nero pronipote di Deadwood Dick, dovrà superare per lasciarsi l’infanzia alle spalle ed entrare nell’universo degli adulti. Questa storia racconta, in fin dei conti, la “perdita dell’innocenza“...
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