Descrizione
Con una lingua scarna ma sapiente, attraverso un ossessivo gioco di ripetizioni e cambi di ruolo, Carnevali riesce a far affiorare la realtà (o una realtà possibile) in un'atmosfera ambigua e minacciosa, come un novello Kafka al corrente delle piú recenti teorie delle scienze cognitive
Un luogo indefinito dell'Europa dove da poco è terminata una guerra. Tre personaggi: un vecchio la cui memoria è ormai deteriorata, il figlio e una terza figura enigmatica, il cui nome richiama quello del medico Emil Kraepelin, collega del piú noto Alois Alzheimer e studioso dell'omonima malattia. Dai secchi dialoghi fra i tre emergono poco a poco i contorni di una vicenda drammatica. Nei lacunosi ricordi del vecchio torna a piú riprese e in varie forme (anche in quella di ricetta) l'immagine di un coniglio. Verremo a sapere che questa immagine è legata a un episodio tragico del passato del vecchio. Ma sarà vero? O non si tratta invece di un ricordo che la sua mente ha inventato per sostituirne un altro, ancora piú doloroso? La linea che distingue ciò che è stato vissuto, ciò che viene immaginato e ciò che viene detto nelle continue variazioni dei dialoghi è sottilissima.