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Anno edizione: 1990
Anno edizione: 2021
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17 Re è senza dubbio il capolavoro dei Litfiba, come gli stessi membri della band hanno ammesso in varie interviste. Testi ermetici stupendi, tastiere magiche di Antonio Aiazzi, la chitarra di Ghigo Renzulli che inizia ad emergere con bellissimi assoli, e soprattutto il fantastico basso di Gianni Marroccolo che si percepisce sin dal primo ascolto di tutti i brani. La voce di Piero Pelù segue le orme dell'album precedente "Desaparecido", ed è molto diversa da quella attuale, perciò chi l'ascolta per la prima volta potrebbe non riconoscere la voce del cantante toscano. Per gli amanti del rock italiano è un album che non deve assolutamente mancare nella propria collezione di dischi.
Capolavoro, forse il migliore di tutta la loro carriera e punto fondamentale del rock/new Wave italiano. Un cuore di rosso fiammante, spinato, circondato dall'infinito allucinante. Un ispiratissimo Pelù si accompagna all'incedere del basso "mangiatutto" di Maroccolo e alla chitarra graffiante di Renzulli. Adoro assolutamente questo album che insieme a Desaparecido e Litfiba 3 formano la trilogia del potere. Se si adora la musica rock italiana questi album sono molto sperimentali per l'epoca, e la line up Renzulli Pelù Maroccolo Aizzi Palma é fenomenale!
E' difficile accostare il nome dei Litfiba a termini come dark e psichedelia? Assolutamente no se parliamo dei Litfiba anni '80. E in quei anni la band fiorentina ha sfornato una serie di capolavori che hanno segnato le fondamenta del rock italiano. In particolare questo disco, uscito nel 1987 come doppio vinile, è il meglio che un fan della dark new wave italiana può desiderare. Dall'inizio alla fine è un vero e proprio capolavoro della musica e non c'è album migliore per identificare la band. I testi sono viaggi verso mondi astratti e gli arrangiamenti vi lasceranno a bocca aperta. Album assolutamente da avere.
Recensioni
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