A libro aperto. Una vita è i suoi libri - Massimo Recalcati - copertina
A libro aperto. Una vita è i suoi libri - Massimo Recalcati - copertina
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Letteratura: Italia
A libro aperto. Una vita è i suoi libri
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Descrizione


Non un semplice libro sull'importanza della lettura, ma una riflessione intima in cui Massimo Recalcati ci racconta come i libri siano incontri d'amore, in grado di far risuonare il nostro enigma più profondo. Il racconto dei dieci libri che l'autore ha amato di più.

«I libri sono tagli nel corso delle nostre vite. Ogni incontro d'amore ha la natura traumatica del taglio. L'incontro con un libro è un incontro d'amore»

Un incontro è un evento che taglia il percorso di una vita rendendola diversa da com'era prima. Per questo ogni vero incontro è un incontro d'amore, perché ci trasforma. E, come ci trasformano le persone in carne e ossa, ci trasformano anche le idee e le parole. Sono esistite, per ciascuno di noi, letture che hanno cambiato radicalmente la nostra vita, che l'hanno resa diversa da prima. Perché quel libro mi scuote? Forse perché in esso trovo le risposte o le domande che mi attraversano. In questo senso, leggere non è solo conoscere altri mondi e altre vite, ma è anche incontrare inaspettatamente pezzi del nostro mondo e della nostra vita. Un libro è importante quando mostra i miei fantasmi, quando affonda, per qualche ragione obliqua, nel mio essere più riposto, sorprendendomi e rivelandomi quello che sapevo già ma che non avevo ancora le parole per dire. In queste pagine Recalcati racconta tutta la profondità di questa esperienza, aprendo anche lo scrigno dei suoi personali incontri di lettura e mostrandoci come leggere non sia erudizione, accumulazione, ma un modo per offrire alla vita l'occasione di un incontro con la parte più segreta di se stessa, rendendo possibile il suo rinnovamento, la sua espansione, l'acquisizione di una forma nuova. Perché un incontro con un libro è un incontro d'amore.

Dettagli

8 novembre 2018
192 p., Brossura
9788807173479

Valutazioni e recensioni

  • “Questo libro racconta come un libro possa diventare un vero e proprio incontro, come l’esperienza della lettura possa contribuire in modo decisivo nel dare forma singolare a una vita. Si può leggere come una sorta di autobiografia costruita attraverso la lettura di alcuni dei libri che sono risultati determinanti per la mia formazione di psicoanalista, di intellettuale e di uomo. Non siamo forse noi tutti fatti anche dai libri che abbiamo letto? I libri non sono forse delle esperienze che ci hanno segnato?” E’ lo stesso Massimo Recalcati a introdurre egregiamente il suo ultimo libro che ci parla di altri libri, i libri che più ha amato e che raccontano la sua vita. I libri che hanno letto la sua vita -come ci tiene a precisare- perchè “leggere significa anzitutto essere letti dal libro, esporsi alla lettura del libro.” E se è vero che un libro è un incontro -meglio, un incontro d’amore, ci dice l’autore-, è anche vero che nel libro ritroviamo pezzi di noi stessi, dimenticati o non ancora conosciuti. Sembra quasi che i libri offrano al lettore un proprio contributo biografico, teso a sostenere il lettore nella costruzione di una parte della propria autobiografia. Ed è così che l’Odissea di Omero vede Recalcati bambino trovare talmente irresistibile il ritorno di Ulisse da far dimenticare, nel ricomporre la ferita dell’assenza del padre, il vero finale del poema con il nuovo viaggio di Ulisse; che il sergente nella neve di Rigoni Stern lo riporta al suo incipit vitale di neonato sopravvissuto al “freddo emotivo dell’incubatrice”; che la Nausea di Sartre lo ricollega, fra l’altro, lui studente di filosofia alla Statale di Milano, all’esperienza di radicale assenza di senso dell’esistenza; che Al di là del principio del piacere di Freud lo rimanda alle riflessioni sulla pulsione di morte connessa alla ‘coazione a ripetere’, e proprio la ricerca di una apertura effettiva alla vita lo conduce, al termine degli studi di filosofia, al divano del suo primo analista; che gli Scritti di Lacan lo attraggono perchè assolutamente indecifrabili, bizzarri e illeggibili, al pare dei suoi sintomi che a breve lo porteranno, terminati gli studi, ad abbandonare la promettente carriera universitaria cui si frapponeva una ingombrante angoscia; e così via. Se la seconda parte del volume ripercorre il contributo dei nove libri-incontri alla sua crescita, la prima parte, dedicata a riflessioni sulla funzione del libro, offre interessanti squarci su librerie e biblioteche interpretate come inconscio del soggetto (il primo sogno che Recalcati ci dice di aver portato in analisi); su pazienti bibliofili che tendono a sostituire la vita con i libri; sul libro come lezione dell’aperto contro il chiuso; sul libro come narrazione dell’esperienza; sulla forza del libro come forza del desiderio; per non citare che alcuni dei temi trattati. Fino a comprendere, ci dice Recalcati, che i libri ‘ci prendono’ proprio quando evocano “frammenti sepolti o ardenti del nostro passato”, ed è allora che “i confini del libro (...) si dilatano in me, proprio mentre il libro mi porta presso di sè.” Un modo particolarmente originale per intrecciare lettura e scrittura di sè. Giorgio Macario - Direzione Scientifica Libera Università dell'Autobiografia di Anghiari

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