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A mano disarmata. Cronaca di millesettecento giorni sotto scorta - Federica Angeli - copertina
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A mano disarmata. Cronaca di millesettecento giorni sotto scorta
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A mano disarmata. Cronaca di millesettecento giorni sotto scorta - Federica Angeli - copertina
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Descrizione


Vincitrice del Premio Estense 2018

Una testimonianza puntuale, incalzante, senza respiro, che non dimentica mai la sua dimensione di donna, di madre e di moglie contesa alla serenità famigliare

«La storia vera di una giornalista che ha denunciato i clan di Ostia e vive sotto scorta.»Corriere della Sera

Siamo a Ostia, nel 2013, e tra gli abitanti di quei palazzi c'è anche Federica Angeli, cronista di nera per le pagine romane di «la Repubblica», che in quella periferia è nata e cresciuta. Da tempo si occupa dei clan locali e ha subìto gravi minacce. Sa quindi come è fatta la paura, ma crede che l'altra faccia della paura sia il coraggio. Se i vicini rientrano obbedienti al comando del boss, lei decide di denunciare ciò che ha visto. Dal giorno dopo la sua vita è stravolta: per la sua incolumità le è assegnata una scorta, eppure nessuna intimidazione fa vacillare la sua fede in un noi con cui condividere la lotta per la legalità. La storia giudiziaria di cui è protagonista fino alle più recenti sentenze ci parla di una possibile seppur faticosa vittoria, confermando che tutti insieme possiamo alzare la testa e cambiare in meglio. Federica Angeli ha ottenuto questa vittoria con l'unica arma che possiede, la penna, e in queste pagine ci racconta le tappe di una vera e propria sfida alla malavita, nel solco di un giornalismo nobile, illuminato di etica civile, che non compiace mai null'altro che la verità, con una coerenza a tratti severa. In un susseguirsi di colpi di scena, viviamo con lei le sue paure, a tratti la disperazione e i momenti di solitudine. La sua testimonianza puntuale, incalzante, senza respiro non dimentica mai la sua dimensione di donna, di madre e di moglie contesa alla serenità famigliare. Una serenità che, ispirata dalla "Vita è bella" di Benigni, Federica Angeli riesce magicamente a preservare, coinvolgendo i figli in un gioco alla guerra. I diritti di questo libro sono stati acquistati dal regista Claudio Bonivento che trasformerà l'incredibile storia di Federica Angeli in un film.
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Dettagli

2018
23 aprile 2018
373 p., Brossura
9788893881050

Valutazioni e recensioni

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Sara
Recensioni: 5/5

Libro bellissimo. Questo libro dovrebbe essere letto nelle scuole.

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Adib Serhane
Recensioni: 4/5

“Piu’scavavo e piu’ non vedevo la fine del male” (pag.41) Ostia, il piu’ grande quartiere di Roma. Federica indaga e combatte contro un mostro. Federica è una lingua che taglia il ferro. Una penna che fa male. Ad Ostia, nulla è come appare. Una giornalista che ha dichiarato guerra alla holding del crimine a colpi di articoli.Il mostro si nutre del buio e dell’omertà per diventare sempre più mostro.Il pacchetto completo di Ostia: mala, minacce, corruzione, omertà, omicidi, intimidazioni… Il mostro fa alleanza con la politica e l’economia.Federica parla della mala nelle scuole, associazioni, per dare lezioni di legalità a domani.Federica un raggio di sole nella notte buia, perché smaschera “il mondo di sotto”. Minacciata di morte, per non spaventare i suoi figli, da madre spiega le minacce come se fossero un gioco. Vive sotto scorta dal 17 luglio 2013 e con essa perde la sua intimità, libertà, normalità, solitudine… Il 26 gennaio 2016 il Presidente Sergio Mattarella consegna a Federica un’onorificenza per il suo impegno : “Ufficiale della Repubblica”.Una carica contro il “mondo di sotto”. La libertà di denunciare,la forza di una penna,il coraggio di una madre fragile,che si alimenta del coraggio dei suoi tre “angeli”.Le lacrime, disperazioni, impotenza senza speranza, minacce di morte, intimidazione e …stress.Ostia è malata e soffre di solitudine. I suoi figli non la rispettano.Egoista, l’uomo inventa l’inferno per intimorire il suo fratello.Lacrime di paura,lacrime di gioia.Sono parole senza parole.Settecento giorni di vita blindata. La sofferenza, la rinuncia, le privazioni, le intimidazioni, le minacce, il sacrificio… Federica contro il dinosauro, con una bella arma gentile: la penna. L’Italia ha un volto, è quello di Federica.Il coraggio ha un volto, è quello dei suoi bambini. Un volto pieno di vita,di coraggio e di speranza. Federica, il papavero rosso che cresce tra i binari, ci da' una bella lezione di vita:guai a rinunciare ai sogni.

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milton larcher
Recensioni: 5/5

«Che sarebbe accaduto ai miei bambini se avessi scritto tutto quello che avevo scoperto? E a me?» Dietro a una penna che scivola su un foglio c’è sempre uno scrittore. Si scrive in un’atmosfera di serenità, d’amore, ma non solo. Si può scrivere anche nel timore costante che quella penna possa esser spezzata, inzuppata di sangue. In questo racconto si parla di due mondi, l’uno diametralmente opposto all’altro. Uno fatto di corruzione, l’altro, invece, onesto, di affetti. Accantonare la verità, per spirito egoistico, d’amore, per difendere i propri cari o perseguire la giustizia anche a costo di sacrificare sé stessi per il bene comune? Federica Angeli è questo insieme di cose, perché in lei vige un dogma: «la legge è uguale per tutti». Ha cercato di scavare a fondo, andando oltre i propri limiti, per cercare l'umanità scomparsa nel suo paese natio. Ostia, una città nella città, capeggiata dal clan Spada. Questi, in pochi anni, come una piovra, hanno cercato di espandersi sostenendo la tesi «che qui è nostro e che qui te ne devi anna», ma tramite la determinazione, il coraggio della verità, talvolta incosciente, la Angeli è riuscita a spezzare i tentacoli della corruzione e violenza. Minacce al figlio con il segno della croce avrebbero spinto ogni madre a lasciare perdere ogni investigazione; ma il gioco del servo – padrone doveva scemare per lasciare muovere le pedine verso la giustizia. Federica ha deciso di colpire il corpo del mafioso in più punti, attraverso vari mezzi. Tramite giornali e denunce, ma non solo. Anche i social furono un buon strumento per risvegliare le coscienze. La salvezza, il perno sui cui affidarsi in tutto questo, era la famiglia. Ma per lungo tempo pensò di essere sola, non capita da nessuno, nemmeno dai suoi cari. Tuttavia, quando ci furono le prime sentenze che confermavano l'esistenza della mafia, le cose iniziarono a muoversi sotto un'altra prospettiva.

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Conosci l'autore

Federica Angeli

Federica Angeli (Roma 1975), cronista di nera e giudiziaria, scrive per «la Repubblica» dal 1998, dove è redattrice dal 2005. Dal 2013 vive sotto scorta, a causa delle minacce mafiose ricevute mentre svolgeva un’inchiesta sulla criminalità organizzata a Ostia. Tra i premi vinti, il Premio Passetti – Cronista dell’Anno (2012 e 2013), il Premio Donna dell’Anno (2015), il Premio Articolo 21 (2015), Premio Francese (2015), Premio Piersanti Mattarella (2016), Premio Arrigo Benedetti (2017), il Premio Falcone e Borsellino (2016) e il Premio Nazionale Borsellino (2017). Per il suo impegno nella lotta alle mafie il presidente Mattarella nel 2016 l’ha nominata Ufficiale della Repubblica Italiana al Merito. Tra i suoi titoli ricordiamo Cocaparty...

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