Addio, Miss Marple

Gwenda si è appena sposata con Giles e l’ha preceduto nel trasferimento dalla Nuova Zelanda all’Inghilterra. Nella cittadina di Dillmouth acquista una villetta vittoriana, che sembra però celare inquietanti presenze, come se Gwenda si potesse identificare nei precedenti inquilini. Una coppia di amici le presenta la zia, Jane Marple. Tra Gwenda e l’anziana investigatrice si crea subito simpatia, e la giovane le confida una sua spaventosa visione: l’omicidio di una donna di nome Helen, proprio nella nuova casa. Gwenda scopre di avere già abitato x breve tempo nella villa da bambina: allora il delitto potrebbe essere un ricordo reale. Helen era la seconda moglie di suo padre, e sorella del dottor Kennedy, medico in un paese vicino. Secondo tutte le testimonianze, però, la donna non è morta, ma ha lasciato il marito trasferendosi all’estero. Incuriositi, Gwenda e Giles vogliono indagare, aiutati da Miss Marple. Come sempre nei libri di Agatha Christie, ci sono molti sospetti fra i parenti e gli amanti della vittima, ciascuno con un buon motivo x uccidere, ma in apparenza innocente. La conclusione è abbastanza scontata, perché si sa che nei gialli il colpevole è l’insospettabile, e Agatha sceglie spesso questa strada. Il racconto è gradevole, per le simpatiche note di costume sulla provincia inglese e la caratterizzazione della dolce e perspicace Miss Marple. Anche in questo caso gli omicidi avvengono senza spargimento di sangue e con descrizioni appena accennate: il punto principale è il confronto fra la mente dell’assassino e quella degli investigatori. La storia è però un po’ confusa, e la conclusione appare forzata, perché si basa soltanto sulle intuizioni di Miss Marple, in mancanza di prove contro il colpevole. Pubblicato postumo nel 1976, pochi mesi dopo la morte dell’autrice, il romanzo fu scritto nel 1940, e non è dunque l’ultimo della serie dedicata a Miss Marple: il titolo italiano fuorviante è riferito alla Christie e non al suo personaggio.

Devo ammettere che è il primo libro che leggo di Agatha Christie e ora capisco il perché della grande fama della scrittrice. La storia è veramente carina e interessante, nonostante il titolo non c'entri proprio niente con la trama. Ho già provveduto ad acquistare altri libri di questa collana e non vedo l'ora di leggerli per passare qualche ora immersa nel mondo dei grandi gialli della letteratura, magari affinando la capacità di scoprire il colpevole, che in questo caso non ho proprio azzeccato!

Questo giallo ha un'ottima particolarità: dopo l'omicidio si susseguono i colpi di scena, arrivando a quello finale (che non trovo un granchè). Quindi rispetto ad altri suoi gialli, dove in tutta la parte centrale si svolgono le indagini (di solito un pò noiosa), qui le 200 pg scorrono più volentieri, ed il risultato è di un giallo elettrizzante. Buono ma ha fatto di meglio....