Agatha Raisin e la giardiniera invasata

Un'occasione persa. Il giallo è descrizione di un luogo e di un ambiente e suspence. La descrizione c'è, anche se frettolosa e per luoghi comuni, ma la suspence e la trama latitano, forse è la loro assenza il vero giallo da risolvere. Il mistero nasce e viene risolto a sessanta pagine dalla fine. Situazioni affrettate, personaggi tagliati con l'accetta e stereotipati. Prosa veramente elementare, mai una riflessione, un guizzo di lirismo. Calma piatta sulla pagina. Purtroppo ne ho altri due.

un giallo carino, senza troppe pretese. Tutta la serie è in realtà un po' un'occasione persa, perchè forse in altre mani sia la protagonista che l'ambientazione avrebbero fatto miglior figura. Ma nonostante una certa ripetitività nelle situazioni e la prosa un po' piatta resta sempre piacevole ritrovare Agatha e i suoi vicini.

Leggo che Agatha viene definita la Miss Marple moderna ma forse è decisamente troppo e l'unica somiglianza è il nome che richiama la ben più nota. Comunque carino, leggero e agreste per chi ama il genere. Siamo nel tipico paesino english, con chiacchiere, thè, giardini e festa di paese con frittelle e lotteria, poi naturalmente ci scappa il morto (qualche citazione a "La sagra del delitto" della Christie). Trovo un po' eccessive le palpitazioni verso l'aitante vicino di casa, ma non mi permetto di giudicare non essendo io una cinquantenne separata con carenza affettiva. Mi accorgo che sto facendo più critiche che complimenti e allora perchè dò un voto alto? perchè la location alla Wodehouse mi piace e in mezzo a tanti noir truculenti, a tante Scarpette e killer vari l'uso del coltello per tagliere le crostate di prugna anzichè sbudellare il vicinato mi rilassa assai.