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L'agenda rossa di Paolo Borsellino. Gli ultimi 56 giorni nel racconto di familiari, colleghi, magistrati, investigatori e pentiti - Giuseppe Lo Bianco,Sandra Rizza - copertina
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L'agenda rossa di Paolo Borsellino. Gli ultimi 56 giorni nel racconto di familiari, colleghi, magistrati, investigatori e pentiti
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L'agenda rossa di Paolo Borsellino. Gli ultimi 56 giorni nel racconto di familiari, colleghi, magistrati, investigatori e pentiti - Giuseppe Lo Bianco,Sandra Rizza - copertina
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Descrizione


Lo Bianco e Rizza ricostruiscono i drammatici ultimi 56 giorni di Paolo Borsellino con l'aiuto delle carte giudiziarie, le testimonianze di pentiti e di ex colleghi magistrati, le confidenze di amici e familiari.

Molto è stato detto per celebrare la figura eroica di Paolo Borsellino. Molto poco invece si sa degli ultimi 56 giorni della sua vita, dalla strage di Capaci all'esplosione di via d'Amelio, quando qualcuno decide la sua condanna a morte. Lo Bianco e Rizza ricostruiscono quei giorni drammatici con l'aiuto delle carte giudiziarie, le testimonianze di pentiti e di ex colleghi magistrati, le confidenze di amici e familiari. E ci restituiscono le pagine dell'agenda scomparsa nell'inferno di via d'Amelio, in cui Borsellino annotava le riflessioni e i fatti più segreti. Qualcuno si affrettò a requisirla: troppo scottante ciò che il magistrato aveva annotato nella sua corsa contro il tempo, giorno dopo giorno. Chi incontrava? Chi intralciava il suo lavoro in Procura? Quali verità andava scoprendo? E perché, lasciato solo negli ultimi giorni della sua vita, disse: "Ho capito tutto... mi uccideranno, ma non sarà una vendetta della mafia... Forse saranno mafiosi quelli che materialmente, ma quelli che avranno voluto la mia morte saranno altri"?
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Dettagli

7
2017
Tascabile
6 luglio 2017
256 p., Brossura
9788861909786

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Verdiana
Recensioni: 5/5

Un'accurata ricostruzione degli ultimi due mesi della vita di Borsellino, nella quale emerge la consapevolezza del giudice che si rafforza ogni giorno di più che sarà lui il prossimo ad essere colpito. Ma, nonostante questo, continua a lavorare a ritmi sempre più forsennati perché capisce che è una lotta contro il tempo e vuole arrivare alla verità prima che lo facciano tacere per sempre. Durante i giorni che vanno dall' uccisione di Falcone, che considerava il suo scudo oltre che l'amico fidato, fino alla sua morte, Borsellino si rende conto di essere sempre più isolato, di non essere protetto in modo adeguato nella sua città e viene a conoscenza di fatti che lo sconvolgono e che lo rendono un problema sempre più grande di cui in qualche modo bisogna liberarsi. Significativa di questo clima che si era venuto a creare è la sparizione dell' agenda rossa del magistrato nella quale erano appuntati forse particolari scottanti, non solo su uomini appartenenti alla mafia ma anche su insospettabili "servitori" dello stato.

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Alain
Recensioni: 5/5

"Ho capito tutto" lo diceva negli ultimi frenetici giorni Paolo Borsellino e dalla lettura di questa cronaca di eventi si ha la sensazione di aver capito qualcosa in più di quello che negli anni ci è giunto attraverso i giornali i dibattiti televisivi e le farse mediatiche. Un libro emozionante, ho percepito la solitudine di un uomo sino all'ultimo minuto della sua vita, sono salito sul treno inarrestabile degli eventi che inesorabilmente, si capisce nel corso delle lettura, avrebbero condotto alla strage di via D'Amelio. Davvero bello ed emozionante.

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misselisabethbennet
Recensioni: 4/5

... vorrei trovare sempre nuovi libri, nuove indagini, nuovi sviluppi e invece anno dopo anno, anche nel periodo maggio-luglio, che dovrebbe ricordare continuamente questi nostri due eroi italiani la libreria è sempre "vuota".... o meglio, si ristampano vecchi libri, si aggiunge una prefazione ma quello che poi "vende" è il romanzetto stupido e banale del momento.. abbiamo il diritto di sapere, abbiamo il diritto di pesare, scrivete, scrivete, scrivete!! questo libro mi è piaciuto ma ho preferito " i 57 che hanno sconvolto l'italia"..

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Giuseppe Lo Bianco

0, Italia

Cronista giudiziario da ventitré anni, ha lavorato al «Giornale di Sicilia» e a «L’Ora» negli anni caldi della guerra di mafia, dal blitz del settembre 1984 dopo le dichiarazioni di Buscetta, che originò il primo maxiprocesso alle cosche, ai misteri delle stragi mafiose, ai processi Andreotti e Contrada.È convinto che sia riduttivo continuare a definire mafia un sistema democraticamente rappresentato, che costituisce la prima, autentica, emergenza del paese.Oggi collabora con «il Fatto Quotidiano» e con «MicroMega». Corrispondente de «L’espresso» dalla Sicilia, ha scritto con Franco Viviano La strage degli eroi (Edizioni Arbor 1996). Con Sandra Rizza, Rita Borsellino. La sfida siciliana (Editori Riuniti...

Sandra Rizza

0, Italia

Per un decennio cronista giudiziaria all’Ansa di Palermo, ha imparato il mestiere negli stanzoni de «L’Ora» di Palermo, negli anni caldi della guerra di mafia, passando presto dalle cronache di ordinaria marginalità sociale alla cronaca nera e giudiziaria.Ha collaborato con «il manifesto» seguendo le udienze del maxiprocesso, e firmando servizi di approfondimento sul tema del garantismo, sul pentitismo e sugli aspetti «sociologici» del fenomeno mafia, a partire dal ruolo delle donne all’interno dei clan.Ha collaborato con «La Stampa», ed è stata corrispondente dalla Sicilia del settimanale «Panorama» negli anni delle stragi 1992-93. Oggi collabora con «MicroMega» e «il Fatto Quotidiano».Ha...

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