Alta marea

Storia di sentimenti e di passioni volanti: l'incontro tra Giorgio e Corrado è lo scontro tra due mondi,l'adolescente e il giovane uomo,vissuto tra menage a trois e suspence. Mi aspettavo qualcosa di piu forte anche nel linguaggio molto contenuto e spesso formale.

Mi sono immanorato dei personaggi del romanzo, da Corrado a Giorgio, da Bruno a Lia. Venezia bellissima, lontana dai percorsi tradizionali (solo una volta i protagonisti finiscono a San Marco), più vicina a quella che ho conosciuto da studente. Ci si appassiona alle vicende dei quattro ragazzi alle prese con l'amore, l'amicizia e i trabocchetti che comportano.

Già dopo le prime pagine ci troviamo di fronte a palesi stranezze: - un funerale e la conseguente gestione dell’agenzia di pompe funebri, considerato che uno dei protagonisti fa il necroforo, descritti come se l’autore avesse visto troppi telefilm americani e nulla sapesse della normativa italiana: - veneziani che per raggiungere Mestre usano solo le ferrovie, come non ci fosse anche il trasporto su gomma, e che poi, forse per distrazione, finiscono a Piazzale Roma; - la città di Venezia che probabilmente è stata scelta solo per cercare di aumentare l’appeal del libro, ma che, per la storia o le descrizioni, poteva essere un qualsiasi altro luogo; - per finire, le scritte in dialetto che non si capisce perché debbano portare l’articolo in italiano o non debbano essere forme completamente dialettali (signor = sior), stupisce che gli editor della Palyground non siano stati più attenti. Il romanzo poi, anche se con una certi particolari poco influenti nella narrazione, e trama inutilmente complicata riesce comunque a mantenere il ritmo grazie alla leggerezza della scrittura e alla buona forma di italiano.