Amor di libro

Amor di libro perché leggere è un atto d’amore, per la pagina scritta, per l’autore, per se stessi. Quado si legge con passione, ci si perde nei dettagli fisici e immaginari della storia, entriamo di diritto come lettori in un mondo che fino a un minuto prima ci era sconosciuto, passeggiamo a fianco dei personaggi e, con fare un po’ saccente, annuiamo, neghiamo, ci esaltiamo oppure ci disperiamo alle loro azioni. Li seguiamo come delle ombre nei recessi più reconditi della loro anima, sebbene sia l’autore a farci vedere o non farci vedere alcune  sfumature; quindi ascoltiamo con attenzione, osserviamo con pazienza, cerchiamo di comprendere bene le parole affinché non ci sfugga nulla della storia e riviva nella nostra immaginazione.
L’amore è uno dei sentimenti più forti che l’essere umano conosca. Jane Austen ha scritto d’amore per tutta la  vita, nelle sue storie assume sempre un colorito forte, passionale, anche quando si nasconde sotto un carattere freddo e rigido, come quello di Elinor  Dashwood in Ragione e sentimento. Attraverso questo sentimento le donne dei suoi romanzi crescono, interagiscono, soffrono  e sbagliano, fino a che comprendono la vera natura di se stesse e sono pronte a condividere la vita con il proprio amato.

Possessione é uno straordinario romanzo d’amore. Due grandi amori svolgono le loro trame a distanza di secoli, ma condividono le stesse paure, le stesse insicurezza, gli stessi dubbi, lo stesso coraggio, come d’altronde gli amori di oggi. É un dolcissimo romance, una “ storia romantica”,  come dice il sottotitolo, ma il significato è assai più vasto, implica considerazioni sulla teoria letteraria, sulla veridicità della letteratura, sulla natura della realtà, sul senso di possesso che per quante volte è fuori posto, per altrettante è un motore dell’azione, un elemento vitale.
Paul Auster è un gigante della letteratura americana, ma quando scrisse The Music of Chance era ancora agli inizi del suo cammino. Eppure il talento è già vivo, ci appassioniamo alla storia di Nash che deve erigere un muro per pagare un debito di gioco, così come ci interroghiamo sulla natura di Flower e Stone, i miliardari che assomigliano così tanto a Stanlio e Ollio, due veri  eccentrici. La fine  ci coglie di sorpresa: a volte la ricerca dell’armonia e del senso, modulati nel testo proprio dalla musica, quest’arte perfetta e incorporea, non si risolve in questo mondo.
Esiste anche l’amore che nasce in mezzo all’odio, alla malvagità, alla “ferocia” di sentimenti legati al potere, al denaro, all’esteriorità, al decoro, fittizio anche questo perchè nel marciume di un mondo ormai perduto alla carità umana quel che si sa non trapela, ma esiste, e urla disperatamente fino a quando non è zittito nel modo più brutale. Nel romanzo di Lagioia la speranza di una vita migliore è azzerata, in un atto di pura ferocia verso l’umanità.
Il breve racconto fantastico  di Forster ci fa riflettere sulla veridicità di ciò che viviamo ma non possiamo dimostrare, circostanza che ci getta sempre nell’incertezza, finanche su noi stessi.
Oblomov invece ci mostra che la vita vera è quella che viviamo con noi stessi, lontani dai momenti social, e che è unicamente il carattere a determinare le nostre scelte esistenziali.
E così libro dopo libro, autore dopo autore, magari ci si alza con la voglia di leggere ancora. L’Amor di libro diventa allora senza fine.