Volevo prendere la storia dall'inizio
L' amore molesto
Un romanzo che ha rivelato il talento di Elena Ferrante, autrice schiva e lontana dai milieux letterari. La trama ruota intorno al rapporto tra Delia e la madre Amalia, un rapporto madre-figlia scavato con crudeltà e con passione. «Mia madre annegò la notte del 23 maggio, giorno del mio compleanno, nel tratto di mare di fronte alla località che chiamano Spaccavento...». Questo è l'incipit del romanzo. Che cosa è accaduto ad Amalia? Chi c'era con lei la notte in cui è morta? È stata davvero la donna ambigua e incontentabile che sua figlia si è sempre immaginata? L'indagine di Delia si snoda in una Napoli plumbea che non dà tregua, trasformando una vicenda di quotidiani strazi familiari in un thriller domestico che mozza il respiro.
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Autore:
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Anno edizione:2018
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Stefano Mino 16 febbraio 2020
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Venusia Galuppi 30 gennaio 2020
LA FERRANTE HA AVUTO IL SUO SUCCESSO CON L'AMICA GENIALE...MA QUESTO FA LETTERALMENTE PENA...CONTORTO,NOIOSO E INSENSATO...DAVVERO SOLDI BUTTATI
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Ho finito di leggere questo libro dopo averlo ricominciato ben tre volte. Non perché fosse ostico nel linguaggio o nello svolgimento della trama, ma perché la profondità di analisi che l'autrice mette nella ricerca della propria memoria da parte della protagonista, mi ha indotto a ricominciarlo più volte per cercare di smussare quelle parti del racconto troppo empiriche e ridondanti. Per completare il quadro che mi sono fatto del libro, ho cercato il film in streaming e l'ho guardato conscio della storia che avrei visto. Devo riconoscere che Martone, con cui la Ferrante ha lavorato sulla sceneggiatura, senza mai incontrarsi o sentirsi, come ricorda lei stessa ne' "La frantumaglia" è riuscito a condensare visivamente molti delle lunghe e a volte noiose introspezioni di cui è ampiamente ricco il romanzo. E' un romanzo duro dove la gelosia, la violenza domestica e la pedofilia la fanno da padrona frantumando, è il caso di dire, l'amore rendendola una molestia piuttosto che una gioia. La figlia che fugge la madre, non riuscendo mai a distaccarsi del tutto da lei, cozza prepotentemente con la realtà del tempo, che neppure Napoli avrebbe potuto rappresentare come culla ideale. Se dovessi dare un consiglio di lettura, direi di leggerlo senza troppo impegno una prima volta poi ricominciarlo, prima di averlo finito, per apprezzare un libro che merita di essere letto.