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Indice
Parte prima
L'INCONTRO DELLE MENTI
Giovedì 17 aprile 1986
*****
Ted imboccò l'uscita 21 e s'immise sulla M69. La prima cosa, questo ormai lo aveva capito, era mantenere buoni rapporti con i clienti. Aveva poche speranze di fare nuove vendite lì all'università, ma era passata qualche settimana dal precedente colloquio con il dottor Fowler, e voleva verificare che il nuovo sistema funzionasse come si deve. Previa occhiata davanti a sé per controllare che la corsia centrale fosse sgombra, lasciò che lo sguardo guizzasse al sedile accanto, allo schedario nel quale raccoglieva i profili personali dei suoi clienti. Con la mano sinistra voltò i fogli fino a raggiungere la F. Fowler, Dr Stephen. Sposato. Due figli: Paula e Nicola. Nicola era stata dal dentista il 24 marzo. Due estrazioni. Ecco, questo era già uno spunto per l'attacco. ("Steve! Che piacere rivederti. Ho pensato, adesso faccio un salto lì in zona e vado a trovarlo... La consorte e la prole come stanno? Non mi dire che Nicky ha ancora problemi con i dentini! Ah menomale, mi fa piacere...")Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'amore non guasta è il secondo libro pubblicato di Jonathan Coe, in Italia edito da Feltrinelli, ed è stato il romanzo prescelto per il mio gruppo di lettura sull'autore (#LibriDiCoe su Instagram) per il mese di Aprile. L'amore non guasta (titolo italiano che, per me, non rende l'idea del messaggio quanto l'originale) è un libro che dimostra molte delle caratteristiche migliori dell'autore ma che, per chi ha letto tanti altri suoi libri, rimangono un po' in sordina. La trama ci parla di Robin, uomo che sta attraversando una fase delicata della propria vita: privo di slancio vitale, non sa più cosa fare e quali obiettivi perseguire. La sua storia non ci verrà raccontata solamente dal suo punto di vista ma anche da quello di Ted, ex amico dell'università, Aparna, nuova amica con cui l'uomo ha instaurato un rapporto particolare ed Emma, una legale brava ma molto presa dalla sua vita privata. Il libro è diviso in quattro parti e ognuna di esse contiene al suo interno un frammento della storia principale e un racconto. Infatti, L'amore non guasta ha al suo interno della metanarrazione: i racconti che leggeremo sono stati scritti da Robin, autore in erba. Questa struttura lascia intravedere la capacità dell'autore nell'intercambiare sapientemente le scelte narrative (così come l'utilizzo di lettere, diari ecc) ma in questo volume sarà solamente accennata rispetto ad altre opere. "Ah," disse debolmente, "è una serie su cui sto lavorando. Non ti saprei dire perché mi ci sono messo. Sono quattro storie, tutte collegate tra loro. Trattano di sesso, di amicizia, di scelte: cose così." Il resto della recensione su LeggoQuandoVoglio.it
Tanto potenziale in un libro che non è niente di speciale rispetto ad altri suoi capolavori. Questo è il punto di critica che il libro muove contro sé stesso: non si può far altro che paragonarlo ad altro. Di per sé rimane un notevole pezzo di narrativa che ben rappresenta e si incastra con la visione che Coe spesso ha dato ai suoi personaggi, un buon libro per chi non vuole impegnarsi in una relazione "troppo seria" con un libro, cosa che spesso viene difficile agli avidi lettori che cercano di trarre il massimo da ciò che leggono; in questo caso, un massimo che non soddisfa pienamente. Bello come avviene lo svolgersi degli eventi anche se non troppo originale e imprevedibile. Criticabile il titolo dato in italiano che non rispetta assolutamente il contenuto del libro e neanche il titolo originale in inglese "A Touch Of Love". C'è anche da dire che si tratta di uno dei primi lavori di Coe e quindi si vede forse un abbozzo di ricerca di profondità narrativa che acquisirà nei suoi successivi lavori. Sarebbe meglio leggere i suoi lavori successivi per poi tuffarsi indietro in questo lavoro e rivedere un po' l'evolversi del percorso di un artista che nel libro in oggetto mette troppo carico su un protagonista che narrativamente non può reggere il carico della trama costruita intorno. Rimane una buona lettura per chi vuole una storia lineare e piacevole al cuore; basta un tocco di amore.
Jonathan Coe ha creato nel suo immaginario una serie di protagonisti maschili magnificamente perdenti, felicemente infelici, come Robin, il protagonista di questo libro. Nonostante sia uno dei primi romanzi di Coe, trovo che sia ben riuscito, s'intravedono già le potenzialità dello scrittore, ben espresse poi ne "La famiglia Winshaw". Si trovano già i suoi cambi stilistici, il racconto nel racconto, la finta intervista, l'introduzione di uno sfondo storico (in questo caso l'Inghilterra di fine anni '80) gettato lì come niente fosse: essi rivelano in realtà un romanzo intelligente, ironico e sarcastico. Ma soprattutto è un libro profondamente triste, di quelli che ti lasciano un peso nel cuore e molti spunti su cui riflettere. Da leggere se si vuole comprendere il vero senso di solitudine e di incomprensione, a patto che si sia abbastanza felici da poterlo sopportare.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
"Quand'è che prenderai sul serio qualcosa, Robin? Per te la vita non è altro che una tetra ironia: il che rende le cose semplicissime, non è così?"
Secondo romanzo di Coe, pubblicato nel 1987, L'amore non guasta è già un'opera completa e complessa, che definisce molto chiaramente quello che sarà il suo stile narrativo in opere successive come La famiglia Winshaw.
La storia è di quelle che non dovrebbero essere raccontate. Non è un giallo, naturalmente, ma racchiude al suo interno alcuni elementi che possono farlo assimilare a questo genere. E presenta dei coup de théâtre, non eclatanti ma molto incisivi, che non devono essere svelati per permettere al lettore una giusta, graduale scoperta. È una storia complessa e appassionante, narrata su due piani paralleli: quello della realtà e quello dell'invenzione. La realtà è la vita di Robin, giovane laureato da lungo in attesa di presentare una tesi di dottorato. L'invenzione è sempre sua: la sua immaginazione nel creare racconti brevi, quattro per l'esattezza, utili a mostrare alcune caratteristiche della sua complessa personalità. Ma il punto di vista sulla vicenda non è univoco: oltre a Robin c'è Ted, un suo vecchio conoscente, c'è Aparna, un'amica indiana, c'è Emma, un avvocato incaricata di difenderlo in una difficile causa...
Uno, nessuno e centomila sono le facce di una medesima situazione, vista da occhi diversi, rammentata nel modo in cui ogni singola persona l'ha vissuta. Questo appare in tutta evidenza quando Ted e Robin confrontano le proprie memorie, cercando di ricordare situazioni vissute insieme. Mentre Ted, ottimista e superficiale, rievoca momenti quasi sempre felici, Robin ha degli stessi episodi un'idea del tutto diversa. È lampante l'alto grado di incomunicabilità, la forte difficoltà a rapportarsi, a confrontarsi, la distanza intellettuale. E il gioco degli equivoci passa anche dal piano teorico a quello pratico. Sarà davvero un malinteso, un disgraziato fraintendimento quello che porta Robin a doversi difendere da un'accusa infamante? Nei suoi racconti egli trasmette proprio l'angoscia per questa possibilità e per la vulnerabilità dell'uomo. Eventi marginali, secondari, equivoci imprevisti possono determinare il corso di una vita. E questo può accadere senza che ce ne rendiamo conto. Il destino l'equivoco, i fraintendimenti sono alla base di una serie di eventi che possono sembrare marginali, ma anche rivelarsi molto importanti per le persone coinvolte...
Una storia struggente, malinconica, difficile. L'apoteosi del destino, dell'impossibilità di cambiarlo, della difficoltà di accettarlo. Il modo con cui Coe dipana la vicenda è talvolta tortuoso; i protagonisti non sono sempre ancorati strettamente alla storia e talvolta divagando affrontano temi esterni. Ma questo è uno degli aspetti più interessanti della sua scrittura, capace di avvincere il lettore, di trattenerlo sulla pagina anche quando la storia si perde in rivoli che avanzano in varie direzioni. "L'amore non guasta", ma la difficoltà principale sta nel trovarlo e, una volta trovato, nel saperlo riconoscere e cogliere. I personaggi di Coe, chiusi in se stessi, egoisticamente ripiegati sui propri problemi, non sono in grado di capire e aiutare e alla fine restano soli.
A cura di Wuz.it
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