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Considero il voto che ho assegnato a questo libro puramente simbolico, nel senso che giudicare un testo come questo non è eticamente corretto e non intendo di certo dare un peso al mio voto come se fosse un qualsiasi romanzo. Anne scrive bene, se ne avesse avuto la possibilità sarebbe diventata una grande scrittrice e scommetto che avrebbe dato alla stampa le sue memorie dell'epoca in maniera del tutto diversa se fosse riuscita a sopravvivere all'olocausto. In questo diario però si capisce che non era del tutto consapevole del pericolo che stava correndo, forse per la sua giovane età, o forse la situazione era troppo paradossale per essere percepita in pieno proprio nel momento stesso in cui stava capitando, e quindi non è riuscita a descrivere l'angoscia che provava nel ritrovarsi in una situazione tanto drammatica.
Ho letto spesso questo libro, e più lo leggo e più non riesco a capire la crudeltà di determinate persone, il coraggio di fare quello che hanno fatto è davvero distruttivo al solo pensiero. Credo che sia un libro molto educativo, specie ai ragazzi che studiano la storia; questo diario fa riflettere su un pezzo di storia che credo sia stata uno dei peggiori in cui ci hanno lasciato la vita tanti piccoli e grandi innocenti.
Non si può recensire una storia vera di una tale drammaticità. Va solo letto, con rispetto, con commozione, con la consapevolezza che l'uomo è capace di atrocità inaudite. Terribile, eppure bellissimo, fornisce moltissime informazioni sulla vita degli ebrei nella Seconda Guerra Mondiale; è impressionante pensare che la persona di cui si narra è esistita, aveva amici e una casa che fu abbandonata durante le deportazioni, anche se viveva in una soffitta malconcia...
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