Assassinio sull'Orient Express

45) La mattina del terzo giorno di viaggio Poirot viene a sapere che la notte prima l’uomo nella cabina accanto alla sua è stato assassinato in modo molto strano – dodici coltellate tutte diverse – ed essendo il treno momentaneamente bloccato causa neve è costretto a dirigere le indagini, prima dell’arrivo della polizia. L’assassinato è un certo Rachett, lo stesso che la sera prima aveva chiesto aiuto a Poirot perché convinto di essere seguito. Agatha Christie dissemina gli indizi pian piano davanti agli occhi del lettore che segue lo sviluppo degli eventi desideroso di capirci qualcosa in più, divorando le pagine per arrivare alla soluzione. Il libro è scritto in modo tale che non vien difficile immaginare di essere uno dei passeggeri dell’Oriente-express ed essere invischiato nel caso. Probabilmente lettori più allenati ed attenti potrebbero arrivare alla soluzione insieme a Poirot – non la sottoscritta che non è per nulla abituata– ma mi piace pensare che la Christie sia così brava da condurre i giochi a modo suo e far risolvere il caso solo all’ispettore nato dalla sua penna. Infatti ho trovato la soluzione di questo libro particolarmente eccezionale e, così come quella di “Dieci piccoli indiani”, abbastanza inaspettata

Libro che lascia il lettore a bocca aperta. Colpo di scena finale assurdo e inaspettato sebbene fosse l'unica soluzione plausibile. Sicuramente consigliato.