L' assassino ed altre prose

"L'assassino" è un poscritto al famoso “L’assassinio come una delle belle arti”. In questa conosciutissima opera, De Quincey tenta di dare un significato artistico ed estetico dell'omicidio, portando numerosi esempi che spaziano dall'antichità sino alla sua epoca, con uno stile ironico e prettamente british. Il testo è strutturato sotto forma di resoconto, redatto a seguito di una conferenza organizzata dalla fantomatica "Società degli Intenditori dell'Assassinio", in cui si tratta dell'evoluzione estetica dell'omicidio da Caino alla modernità. Vengono esposti aneddoti veri o presunti delle vite di filosofi quali Thomas Hobbes, Cartesio e Immanuel Kant, di politici come Enrico IV di Francia o Gustavo II Adolfo di Svezia, fino a casi di cronaca nera del XVII, XVIII e XIX secolo. Ma nel Poscritto, che nelle traduzioni italiane di “L’assassinio come una delle belle arti” non aveva mai trovato spazio, l'ironia e la comicità viene quasi annullata per lasciare il posto a un'atmosfera che sconfina facilmente nel sogno e nell'incubo, sensazione che il lettore di De Quincey conosce bene perché è quella che anima costantemente la scrittura labirintica che gli è propria. Si deve all’attenta ricerca letteraria di Linati la scelta degli altri brevi testi che fanno da corollario al principale. Thomas Penson de Quincey (1785 – 1859) è stato uno scrittore, giornalista, saggista e traduttore inglese, fra i più originali e significativi del suo tempo.