L' attualità senza memoria

Vivere il presente senza la memoria del passato, nel bene e nel male, non è sbagliato ma è semplicemente inutile. Eppure l'uomo è sempre più lontano dalla storia quanto più veloce scorre il succedersi degli avvenimenti che attraversano il suo tempo. Partendo dalla viva attualità del momento in cui inizia il suo racconto, l'autore, quasi invertendo il corso della storia, verifica come essa, forse per la velocità che caratterizza il nostro tempo, che egli chiama fretta, venga falsificata e manipolata rendendola inconoscibile alle stesse generazioni che la stanno vivendo. Vengono così descritti i recenti fatti accaduti in Libia e nell'Africa del Nord in modo decisamente controcorrente e secondo una propria personale visione, forse troppo passionale per apparire imparziale. Tuttavia la narrazione degli avvenimenti svela una preoccupazione che trova puntuale rispondenza nei fatti che in questo momento si stanno verificando estendendosi nell'oriente prossimo e lontano. Partendo da questi avvenimenti, intorno ai quali gira la storia attuale, in uno zibaldone privo di struttura, ma con lo scopo ben definito di ricostruire la sua verità storica, o per lo meno presentarla alla luce dei fatti realmente accaduti, l'autore percorre all'indietro i fatti degli ordinali delle repubbliche italiane (prima, seconda...) ricordando quelli più salienti: come le verità non scritte sulle elezioni dei presidenti della repubblica che si sono seguiti fino ad oggi e sulla loro storia segreta o poco nota. È uno zibaldone di storie che s'intrecciano e percorrono avanti e indietro, disordinatamente, i nostri ultimi sessantasei anni di storia rivissuti con passione di parte, ma nel raccontare vero, per aprire le menti alla memoria e rimettere in discussione quello che è dato per certo.