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Anno edizione: 2016
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Per chi si avvicina a questo testo con l'idea di leggere una classica biografia fatta di nomi, date ed eventi rimarrà deluso poiché questo libro analizza la figura di Gaio Ottavio, poi Augusto attraverso un'acuta disamina delle fonti letterarie che ci parlano di lui e della sua visione politica. Com'è costume di Canfora, storico ma soprattutto filologo, sono proprio i vari testi - Appiano in primis ma anche Seneca padre e Seneca figlio, Virgilio, Orazio - a condurre il lettore alla scoperta della vera natura di Ottaviano e del suo lungo principato. Emerge così nonostante le censure e le pressioni operate da lui e da sua moglie Livia, a custode della memoria del marito nel frattempo diventato "divus", il vero volto di un quello che si può a buon diritto considerare un genio della politica di tutti i tempi. Augusto, infatti, fu capace di passare per trionfatore pur essendo un mediocre generale, per moderato e per restauratore del mos maiorum, pur essendo un rivoluzionario ed uno spietato e vendicativo autocrate, grazie ad una martellante e capillare campagna propagandistica messa in atto con la collaborazione di Agrippa e di Mecenate ed della stessa Livia. E proprio le riflessioni su questo clima portate avanti attraverso la riscoperta di quelle opere che, pur condannate all'oblio dallo stesso Augusto, riescono a emergere e a mandare il loro messaggio seppur in filigrana dalla lettura di opere di coloro che ad esse attinsero, che rendono questo libro davvero affascinate.
Il titolo è un pó uno specchietto per le allodole perchè metà del testo scrive di Appiano e Augusto è visto in sottofondo. Quello che ritengo grave anche se marginale nel libro è una scarsa attenzione alla topografia antica di Roma. Nel terzo millennio dopo le scoperte fondamentali di Guglielmo Gatti nel riposizionamento dei frammenti della FUR nel lontano 1960, non si può rimandare nelle note alle vecchie localizzazioni nella zona piazza Paganica - Palazzo Mattei come fà il Canfora, facendo riferimento ad articoli di Margherita Guarducci di metà anni 50' ...
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