Autobiografie della leggera. Emarginati, balordi e ribelli raccontano le loro storie di confine

I protagonisti di questo libro sono stati tutti intervistati dall'autore. Le loro vite sono centrate sul periodo tra la 1a e la 2a guerra Mondiali. Sono "marginali", cioe' persone che non riescono a trovare un posto di lavoro fisso, oppure lo perdono e si reinventano la vita, non proveniendo da famiglie agiate, anzi, qualcuno di loro e' orfano anche di madre. Tuttavia le loro testimonianze sono interessanti e soprattutto sentite, appassionate. Come quelle di Orlando e Bigoncia, che al confino per essere oppositori del Fascismo, incontraranno Pertini ( prigioniero a Ponza), Rosselli, Gramsci e Bordiga ( prigionieri a Ustica). Una umanita' spesso povera dal punto di vista materiale ma accumunata dalla dignita' di non essere mai compiacente con la dittatura fascista. Emblematico e' il caso di Cicci, una ragazza figlia di antifascisti, che come i genitori perde il lavoro perche' rifiuta di aderire al partito fascista e fare la tessera. Una donna coraggiosa che ha molto da insegnare a tutte/i noi.