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Luca Ricci, dopo aver incantato con i suoi racconti, esordisce nel romanzo con un sillabario del sentimento amoroso e delle manie di oggi, un ritratto spietato degli uomini e delle loro passioni.
“Gli autunnali siamo tutti noi: è il desiderio dell’amore a produrre l’amore.” - Valeria Parrella
“Luca Ricci ha evitato ogni obbedienza, generando una storia come non se ne vedevano dal Dramma borghese di Guido Morselli.” - Marcello Fois
Un uomo, al rientro dalle vacanze d’agosto, è prigioniero del suo stanco rapporto matrimoniale. Durante una passeggiata solitaria in un mercatino di Roma, viene attratto da un volume sugli artisti di Montmartre e rimane stregato dall’immagine di Jeanne Hébuterne, la compagna di Amedeo Modigliani. Scocca un particolare colpo di fulmine e Jeanne diventa per lui un’ossessione. Tutto sembra avvenire soltanto nella sua mente, almeno fin quando sua moglie Sandra non invita a cena una cugina, Gemma, che all’uomo appare identica in tutto e per tutto a Jeanne. E l’ossessione inizia a riversarsi nella realtà, fatalmente, mentre l’autunno romano avvolge le cose nella sua luce struggente e diafana. Luca Ricci, dopo aver incantato con i suoi racconti, esordisce nel romanzo con un sillabario del sentimento amoroso e delle manie di oggi, un ritratto spietato degli uomini e delle loro passioni.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un matrimonio in crisi, un uomo che non accetta di invecchiare, la perdita di desiderio nei confronti della moglie e un amico che non conosce cosa significhi il termine fedeltà anche nei confronti della moglie in fin di vita. È autunno ed una passeggiata per Roma tra i mercatini di libri cambierà decisamente la vita del nostro protagonista, quando troverà un libro su Modigliani che gli cambierà la vita. Donne fantasma che assumeranno sembianze reali, allucinazioni, manie.. un romanzo che mette alla luce i limiti di una società, di uomini, di mariti... che necessitano di novità, stimoli continui, che ricercano in relazioni extraconiugali come se questo potesse bastare per essere felici. Con una scrittura scorrevole e veloce, da una parte ho provato grande disprezzo per un uomo che partendo da una mancanza interna, cerca al di fuori del proprio rapporto con la moglie la pienezza, arrivando anche a superare determinati limiti che lo scrittore non risparmia, a volte forse esagerando ai fini del libro. Dall’altra mi sono ritrovata a provare pena per un uomo a cui purtroppo non è rimasto nulla. Senza vergogna e buonismo, attraverso il suo protagonista, l’autore scandaglia quella parte di animo umano e vizi che non ci piacciono, che creano vergogna, e imbarazzo, ma che si nutrono di vite e storie.
Ci troviamo a Roma, il protagonista è un antieroe moderno, ex scrittore e marito stanco di ciò che è diventato lui stesso nel proprio matrimonio borghese. Tutto procede in maniera monotona fino al giorno in cui, passeggiando per le bancarelle di un mercatino, troverà un libro su Modigliani che gli cambierà la vita. Donne fantasma che assumeranno sembianze reali, allucinazioni, manie.. questo è un romanzo che mette alla luce i limiti di una società, di uomini, di mariti... che necessitano di novità, stimoli continui, che non ricercano in loro stessi, ma in relazioni extraconiugali come se questo potesse bastare per essere felici, ma così chiaramente non è. Con una scrittura scorrevole e veloce, le pagine di questo libro mi hanno fatto provare sentimenti contrastanti, da una parte disprezzo per un uomo che partendo da una mancanza interna, cerca al di fuori del proprio rapporto con la moglie, la pienezza, arrivando anche a superare determinati limiti sia a livello sessuale che umano (lo scrittore non risparmia nulla, e non lascia nulla all’immaginazione). Dall’altra mi sono ritrovata a provare pena per un uomo a cui purtroppo non è rimasto nulla. Un romanzo che scandaglia senza vergogna e buonismo, attraverso il suo protagonista, quella parte di animo umano e vizi che non ci piacciono, che creano vergogna, e imbarazzo, ma che seppur in maniera nascosta si nutrono di vite e storie.
Luca Ricci ha scelto un titolo molto mélo e bohémien per il suo primo romanzo, probabilmente tra i prescelti del Premio Strega 2018: sto parlando de Gli autunnali. Nella cornice di una Roma decadente che ha dimenticato il fulgore e i fasti del passato, il protagonista è un innominato scrittore di mezza età, piacente e con ancora tutti i capelli in testa, padre di un figlio assente e marito di una donna che non ama più da svariati anni. E’ un uomo pronto ad innamorarsi ancora, a tradire se necessario mentre vaga con il compagno di scorribande, chiaramente anche lui un intellettuale in pausa di riflessione. E certo che si innamorerà, ma di un’immagine strappata da un libro comprato ad un mercatino delle pulci: si tratta della francese Jeanne Hébuterne, la musa e compagna del pittore livornese Amedeo Modigliani che dopo la morte per tisi dell’amato opterà per il suicidio nonostante un bimbo di 9 mesi in grembo. (Per chi sia interessato ad approfondire questa storia consiglio il film “I colori dell’Anima” sulla vita di Modigliani e lo strepitoso album “Modì” di Vinicio Capossela.) . . Questo amore sembra destinato ad essere solo una fantasia delirante di un uomo annoiato e disperatamente bisognoso di uno spunto per ricominciare a scrivere (ogni storia d'amore è una storia di fantasmi, scriveva Wallace), senonché la donna dei propri sogni si incarna nella cugina della moglie, incinta e compagna anche lei di un pittore squattrinato. Una terza donna apparirà nel romanzo: una prostituta che il nostro protagonista borghese si divertirà a frustare a sangue, nel tentativo di sfogare le proprie frustrazioni. Riuscirà facile al lettore immaginarsi l’autore in persona, ritratto e autocelebrato nel personaggio del protagonista. E questa è la prima critica, perché i grandi narratori non sono mai stati autocelebrativi, nemmeno se avrebbero potuto permetterselo (pensiamo a Calvino o a Buzzati, a Morante o a Ginzburg), quindi figuriamoci se è accettabile da un autore al primo romanz
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