L' avversario - Emmanuel Carrère - copertina
L' avversario - Emmanuel Carrère - copertina
MESSAGGIO DI PROVA
Dati e Statistiche
Salvato in 0 liste dei desideri
Letteratura: Francia
L' avversario
Disponibilità immediata
14,45 €
-15% 17,00 €
14,45 € 17,00 € -15%
Disp. immediata

Descrizione


"Il 9 gennaio 1993 Jean-Claude Romand ha ucciso la moglie, i figli e i genitori, poi ha tentato di suicidarsi, ma invano. L'inchiesta ha rivelato che non era affatto un medico come sosteneva e, cosa ancor più difficile da credere, che non era nient'altro. Da diciott'anni mentiva, e quella menzogna non nascondeva assolutamente nulla. Sul punto di essere scoperto, ha preferito sopprimere le persone il cui sguardo non sarebbe riuscito a sopportare. È stato condannato all'ergastolo. Sono entrato in contatto con lui e ho assistito al processo. Ho cercato di raccontare con precisione, giorno per giorno, quella vita di solitudine, di impostura e di assenza. Di immaginare che cosa passasse per la testa di quell'uomo durante le lunghe ore vuote, senza progetti e senza testimoni, che tutti presumevano trascorresse al lavoro, e che trascorreva invece nel parcheggio di un'autostrada o nei boschi del Giura. Di capire, infine, che cosa, in un'esperienza umana tanto estrema, mi abbia così profondamente turbato - e turbi, credo, ciascuno di noi." (Emmanuel Carrère)

Dettagli

29 maggio 2013
169 p., Brossura
9788845927867

Valutazioni e recensioni

  • Veronica Lombardo

    l'opera che ha invertito la rotta dell'autore, dalla fiction all'autofiction. un noir basato su reali fatti di cronaca, una storia sconvolgente, che si fatica a credere sia vera tanto è assurda. uno scrittore dallo stile inconfondibile

  • CATERINA FERRARI BARDILE

    Non avevo mai letto nessuna opera di Carrere e devo dire che sono rimasta assolutamente colpita. Il libro è stupendo e scritto con uno stile che mi ha lasciata incollata alla storia. Il fatto che poi sia una storia vera lascia ancora più interdetti. Davvero un’opera incredibile

  • Valentina Pace

    Può un uomo, all’apparenza mediocre e insulso, trucidare a sangue freddo la sua intera famiglia? Quali possono essere le motivazioni alla base di un gesto tanto assurdo ed efferato? Quando Emmanuel Carrère ha iniziato la stesura del suo romanzo-verità “L’Avversario”, probabilmente si sarà posto questi stessi interrogativi, nel tentativo di sondare l’oscuro abisso dell’anima di Jean-Claude Romand, sedicente medico, marito affettuoso e padre amorevole, in realtà fedifrago, bugiardo e truffatore. Lo stesso Carrère ha molti dubbi sulla riuscita del romanzo. Affrontare un argomento così spinoso è una sfida che lui non è del tutto sicuro di voler raccogliere. I motivi sono ovvii: riuscire ad entrare nei meccanismi della mente di un sociopatico può essere una vera discesa all’inferno non priva di conseguenze. Inoltre, è preoccupato all’idea che qualcuno dei suoi lettori (e non solo) possa pensare che l’analisi psicologica di Jean-Claude nasconda in realtà una qualche perversione, simile al desiderio di certi turisti che si recano sul luogo di sciagure e omicidi per vivere un’intensa emozione. Tuttavia, messo da parte ogni scrupolo, e dopo alcuni tentativi infruttuosi, Carrère dà alla luce un romanzo che risalta per la sottile introspezione e lo stile semplice, pulito e diretto. Il lettore, scopre così che il concetto di “banalità del male” può riferirsi non solo alle efferatezze commesse dai nazisti durante la seconda guerra mondiale, ma anche alle azioni di un uomo del nostro tempo, il cui narcisismo lo spinge a mentire per anni a tutti, indistintamente, per evitare di affrontare i suoi fallimenti. Jean-Claude inizia da una piccola bugia: studente brillante e ammirato, non ha il coraggio di ammettere di non aver superato il secondo anno di medicina. Il giovane entra in crisi e sceglie la strada inizialmente più semplice, continua a raccontare menzogne su menzogne fino al punto di doversi inventare una laurea mai conseguita, una vita lavorativa costellata di successi, dei colleghi inesistenti e un ufficio fantasma. Ormai attore consumato, il protagonista porta avanti la finzione per ben 18 anni fino a quando accade l’inevitabile. Cosa fa Jean-Claude Romand quando tutti pensano che sia in ufficio oppure in viaggio d’affari? Come fa a guadagnarsi da vivere? Com’è possibile che nessuno abbia mai avuto un dubbio sulla sua onestà? Sono queste le domande alle quali il lettore prova a rispondere. Carrère descrive con dovizia di particolari le attività di Jean-Claude nel tempo che trascorre fuori casa, e le truffe architettate ai danni di parenti e amici per racimolare denaro e perseverare nel suo inganno, ma non azzarda ipotesi sul perché nessuno lo abbia mai smascherato. Personalmente sono giunta alla conclusione che tutti coloro che facevano parte della sua vita, in particolare la moglie e gli amici più stretti, in realtà non si preoccupavano né del suo benessere, né delle sue occupazioni e, probabilmente facevano finta di non notare le contraddizioni e le stranezze nel suo comportamento pur di mantenere immutata una serenità di facciata. Basti pensare al fatto che la moglie non insista nel volerlo accompagnare in ospedale quando lui finge addirittura di avere un tumore. Del resto, chi avrebbe mai potuto immaginare che quell’ometto dall’aspetto così banale, dal comportamento serio e impeccabile e, a dirla tutta, anche un po’ noioso, nascondesse una personalità tanto complessa e malvagia? Solo sua madre, in punto di morte, guardandolo negli occhi ha visto tutto l’orrore e la malvagità di Satana, l’avversario.

Chiudi

Inserisci la tua mail

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore