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Dicesi “collezione” una raccolta di oggetti della stessa specie, di valore o comunque interessanti anche solo soggettivamente; con la pubblicazione del cofanetto “B-sides & rarities”, i Deftones offrono ai propri affezionati fans la ghiotta opportunità di divenire repentinamente grandi collezionisti delle esecuzioni musicali più rare, ricercate e preziose del loro già stimato catalogo. Per anni, infatti, i “completisti” della band di Sacramento hanno dovuto intraprendere difficoltose e faticose ricerche, in particolare nei dedali della rete, e si sono spesso dovuti accontentare di registrazioni in formato mp3 incomplete o di dubbia qualità; ora non più: “B-sides & rarities” raduna tutte – o quasi – le canzoni precedentemente pubblicate come “lato b” di singoli, come parte di compilation o che hanno semplicemente conservato fino ad oggi lo stato di “previously unreleased”, canzoni dunque mai ufficialmente divulgate, vere e proprie squisitezze gelosamente conservate fino ad oggi negli oscuri meandri del repertorio dei Deftones. A testimonianza della versatilità e della stupefacente varietà di fonti di ispirazione del combo californiano, ben otto brani sui quattordici totali in track-list sono cover: il parco degli amati artisti omaggiati con gusto e fedeltà dalle reinterpretazioni deftonesiane spazia dai principi del new romantic, i Duran Duran (l’eccelsa “The chauffeur”, originariamente inserita nel disco tributo alla band di Simon LeBon), alla sensuale Sade (l’elegante “No ordinary love”, già b-side del cd-single di “Change (in the house of flies)”), dal noise-rock pesante e disarmonico degli Helmet (“Sinatra”, precedentemente inserita come bonus del singolo “Minerva”) all’inquietudine dark dei Cure (l’affascinante interpretazione di “If only tonight we could sleep” registrata dal vivo per la trasmissione televisiva MTV Icon dedicata a Robert Smith e compagni), alla brit-wave degli Smiths (“Please please please let me get what I want”).
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