La balena della tempesta in inverno. Ediz. a colori

La balena della tempesta è uscito nel 2013 in Inghilterra e l’anno dopo in Italia. È un libro che ha raccolto molti premi in giro per l’Europa, così come il successivo illustrato da Davies, Sulla collina (in Italia Premio Nati per Leggere 2016 e Premio Andersen). Davies ritorna oggi come autore e illustratore per il seguito della storia della balena: i protagonisti sono sempre il piccolo Nico, il suo papà pescatore e i loro sei gatti; l’ambientazione?è ancora quella del mare del nord e tutto gira di nuovo intorno all’amica balena. Nico vorrebbe rivederla: è la sua amica, quella che lui ha salvato e a cui ha raccontato storie tenendola immersa nella vasca da bagno. Purtroppo però non solo la balena non ricompare, ma il padre parte per la pesca. Nico resta solo, viene buio, inizia a preoccuparsi. Così esce: va a cercare il padre sul mare ghiacciato. In un’atmosfera onirica, tra grigi-bianchi incombenti e occhi di neve vorticanti, raggiunge la sua barca, incastrata tra i ghiacci. Ma la barca è vuota. Di nuovo Davies racconta la solitudine, la paura, lo spaesamento dei bambini, e lo fa con una leggerezza unica. “Nico non sapeva cosa fare. Si rannicchiò stretto e immaginò le profondità del mare vorticare sotto di lui. Cominciò ad avere paura. Poi, nell’oscurità, si sentì un colpo contro la barca! TUMP! Era la balena della tempesta. Tutta la famiglia era venuta ad aiutare Nico”. Nel momento di massima disperazione Nico viene salvato, e proprio dall’amica che voleva tanto rivedere. La storia si chiude saggiamente in primavera, quando padre e figlio ricordano quell’avventura, la notte in cui la balena è ritornata. Davies è, oltre che autore e illustratore, regista di film di animazione e di video musicali, cortometraggi e spot pubblicitari. E si vede. Le sue storie, apparentemente semplici, sono costruite intrecciando piani narrativi diversi e spostando abilmente il punto di vista (l’inquadratura, si potrebbe dire) dal sopra al sotto, dal grande al piccolo, dal dentro al fuori, creando mondi in movimento di grande forza e spessore. (...) Il risultato è un libro poetico e denso, per certi versi ancora più convincente di quello di cui dovrebbe essere un semplice “seguito”. Da 10 anni

Recensione di Sara Marconi