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Ballata senza nome - Massimo Bubola - copertina
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Ballata senza nome

Descrizione


Menzione della giuria al Premio "Mario Rigoni Stern" 2018

La «Spoon River» della grande guerra

«A cento anni dalla battaglia di Caporetto, uno dei più importanti scrittori di canzoni italiani dà voce ai soldati caduti nella Grande Guerra. Un'opera di ampio respiro letterario, storico e culturale, che racconta un momento cruciale della nostra storia, e nello stesso tempo, grazie alla prosa musicale e raffinata di Bubola, ci restituisce le voci, i sentimenti e le passioni di un'Italia oggi scomparsa.»

Senza più voglia di battaglie, andremo via. Senza premi, né medaglie, andremo via. Con un tuono senza voce andremo via. Senza un nome sulla croce andremo via.

È il 28 ottobre 1921. Siamo nella basilica di Aquileia. Gli occhi di tutti sono rivolti alle undici bare al centro della navata, e alla donna che le fronteggia: Maria Bergamas. Maria deve scegliere, tra gli undici feretri, quello che verrà tumulato a Roma, nel monumento al Milite Ignoto, simbolo di tutti i soldati italiani caduti durante la Grande Guerra. Maria passa davanti a ogni bara, e ognuna le racconta una storia. Sono vicende di giovani uomini, strappati alle loro famiglie, ai loro amori, ai loro lavori, finiti a morire in una guerra durissima e feroce: contadini e cittadini, borghesi e proletari, braccianti e maestri elementari, fornai, minatori, falegnami, muratori, veterinari e seminaristi che parlano in latino con il nemico ferito sul campo di battaglia. Attraverso le voci di questi soldati senza nome non solo riviviamo i momenti cruciali della Grande Guerra, non solo ci caliamo, in una vera trance empatica, nelle vite dei protagonisti, ma riscopriamo un'Italia che oggi si può dire definitivamente scomparsa. Massimo Bubola, in questa «ballata», fonde le sue eccezionali doti di musicista con una sensibilità linguistica davvero rara: fa rinascere parole dimenticate, le armonizza e le «mette in musica», e dà alla luce un'opera destinata a rimanere nel tempo, sia per il suo valore storico e culturale, sia per la sua qualità lirico-letteraria.
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Dettagli

2017
24 ottobre 2017
192 p., Rilegato
9788893420297

Valutazioni e recensioni

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Simone
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Con uno stile tra la canzone e la poesia, l'autore ci racconta storie e vite di alcuni ragazzi che hanno lasciato le proprie vite sulle montagne durante la Grande Guerra. A tutte queste storie fa da legante la cerimonia di "scelta" della bara del milite ignoto che sarà trasferita a Roma in memoria di tutti i soldati che non sono più tornati.

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Renzo Montagnoli
Recensioni: 5/5

E’ il 28 ottobre del 1921 e siamo all’interno della Basilica di Aquileia, affollata di vedove di guerra, di reduci, di militari di alto grado e di politici; tutti gli occhi sono rivolti a Maria Bergamas, madre di un irredento disperso nella grande guerra, la quale dovrà scegliere fra gli undici feretri allineati nella navata centrale quello del milite ignoto, che dovrà poi essere traslato a Roma per essere posto dentro il Vittoriano. Quindi la geniale intuizione del generale Giulio Douhet sta per concretizzarsi, intuizione che vuole essere un ringraziamento ufficiale a chi è caduto sul campo di battaglia, a chi si è immolato per la patria. La donna, in gramaglie, che ha già da tempo un colloquio muto con il figlio defunto, si avvicina a ogni bara e percepisce il racconto della vita e della morte che ciascuno di quei corpi ignoti le trasmette e per ognuno lei ha una reazione altrettanto muta, in una sorta di colloquio silenzioso che non viene intuito dai presenti, tutti tesi a vedere quale sarà il feretro scelto da Maria Bergamas. L’intuizione di Bubola, poeta, musicista e scrittore, è geniale, con quel suo dare la voce a chi voce non ha, ma il rischio, dato l’argomento, di incorrere in una retorica asfissiante è concreto, anche se l’abilità dell’autore è tale da evitarlo, soprattutto perché gli scopi dell’opera non sono l’esaltazione della nostra vittoria in una guerra sanguinosa, non è l’ode a una patria volta ad affermare la sua supremazia, sono invece quelli ben più nobili di un’invocazione alla pace, alla fratellanza fra i popoli, a ritrovare un’umanità che sappia cogliere nei comuni gesti della vita un punto di unione e non di disaccordo. Fra questi poveri soldati che riposano nelle bare non c’è mai odio e anche la vita che raccontano è quella di gente costretta alla guerra e che si accorge di combattere non per ideali, bensì per l’interesse di chi ha il potere. Ballata senza nome è un’autentica chicca.

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Conosci l'autore

Massimo Bubola

1954, Terrazzo

MASSIMO BUBOLA, nome di culto e figura centrale della musica d'autore italiana, poeta, musicista, scrittore. Ha al suo attivo venti album che tracciano un percorso unico nella letteratura musicale del nostro Paese. Già alla fine degli anni Settanta, Bubola crea una poetica che si abbevera alla tradizione della musica popolare e alla poesia contemporanea, arrivando a maturare una formula musicale ricca di suggestioni letterarie, che influenzerà la scena italiana a cominciare da Fabrizio De André, con cui scrive e compone due storici album come Rimini e L'Indiano, contenenti brani come Fiume Sand Creek, Rimini, Sally, Andrea, Volta la carta, Franziska, Canto del servo pastore, Hotel Supramonte, oltre a Don Raffaè, e firmerà altre grandi canzoni popolari come...

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