L'autrice ripercorre gli anni della sua infanzia e adolescenza trascorsi in diversi collegi. Stile narrativo poco scorrevole, lettura che non mi ha lasciato nulla.
I beati anni del castigo
«Il suo occhio preciso e acutissimo conosce i segreti delle cose e delle persone» - Pietro Citati
Un collegio femminile in Svizzera, nell'Appenzell. Un'atmosfera di idillio e cattività. Arriva una «nuova»: è bella, severa, perfetta, sembra che abbia già vissuto tutto. La protagonista - un'altra interna del collegio - si sente attratta da questa figura, che lascia intravedere qualcosa di quieto e terribile. E il terribile, a poco a poco, si scopre: è la terra di nessuno tra perfezione e follia. Lo stile limpido e nervoso, l'acutezza delle notazioni, l'intensità di questa storia fanno risuonare una corda segreta, quella che si nasconde nell'immaginario collegio da cui tutti siamo usciti. E ci lascia toccati da un'emozione rara, fra lo sconcerto, l'attrazione e il timore, come se al centro di un'aiuola ben curata vedessimo aprirsi una voragine.-
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Anno edizione:2021
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Formato:Tascabile
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M.ALESSIA SPARTA' 11 maggio 2016
Un'età indefinita e il senso nitido dell'inquietudine abitano una giovanissima donna ma anche tutti coloro che la circondano, una scrittura che zigzaga tra le sensazioni e i ricordi per provare a definire quel che rende opache e magnetiche le persone e i rapporti che non hanno un nome soltanto. Questo libro è una memoria in un senza tempo, in un luogo che poi ne chiama altri (nel tempo e nello spazio) per cercare di capire come accade che si diventa quello che si è.