Belva di guerra

Quando sei ferito e abbandonato sulle pianure afghane e le donne vengono a tagliare a pezzi i tuoi resti, rotola verso il fucile, fatti saltare le cervella e raggiungi il tuo Dio come un soldato. Questa frase dello scrittore Rudyard Kipling che apre il film, la dice tutta sul coraggio del popolo afghano. Specialmente quando è vittima di un atto di vigliaccheria. La sporca guerra in tutte le sue forme peggiori. Bel film.

Effettivamente è uno dei migliori film di guerra e sulla guerra, specie se confrontato ai coevi (ormai ha piu' di vent'anni). Praticamente senza effetti speciali o "giochini" computerizzati, minimalista come mezzi e ambientazione (qualche vecchio carro armato, un elicottero "taroccato" e un deserto spietato) racconta una storia di combattenti con ideali, vecchi ricordi, miserie e brutalità che rendono in maniera assai realistica una guerra sporca. Da vedere e rivedere se apprezzate queste storie.

Grandioso nel suo minimalismo: un vecchio tank e un gruppo di disperati combattenti dell'una e dell'altra parte rendono al meglio il concetto di guerra sporca. Niente bandiere al vento, solo polvere sangue e piombo in uno scontro all'ultimo sangue pur con un prevedibile finale. Molto buono il cast. Eccellente la fotografia.