Black Eye Galaxy

Abbiamo avuto di fronte uno dei più grandi talenti della scena USA per più di un ventennio ed ha rischiato di passare inosservato. Ad onor del vero, non è che le sue gesta non siano state debitamente enfatizzate. Il vichingo approdato a Crescent City ha una dozzina di album alle spalle. Nominato per il secondo anno consecutivo “Best roots rock artist da Guitar player, questo “poet laureate of Louisiana’s fertile roots music scene” è da quasi un ventennio al centro della scena musicale di New Orleans, senza raccogliere in proporzione ai propri meriti. Le sue collaborazioni si sprecano: Keb Mo, Stanton Moore Trio, Karl Denson Tiny Universe, Voice of Wetland all Stars, Galactics, Chief Monk Boudreaux, Luther Dickinson. Ha lasciato sempre il segno: come solista, come produttore, ed anche come autore, (sua è “Watch The Wind Blow By,” country hit per Tim McGraw). “Black Eye Galaxy”, secondo album targato Alligator, è il suo disco più rock e fruibile e gli permette di incassare, con tanto di interessi, gli investimenti fatti sulla scena musicale di New Orleans.