Briciole. Disegno di vendetta per l'ispettore Castaldi

Un giallo appassionante e intrigante che mi ha fatto girare le pagine per tutta la notte. Mai banale o scontato, capace di far dubitare di ogni personaggio, che inganna fino alla fine, asciandoti senza fiato.

Questo libro ti rapisce per tre giorni, ti inserisce in una spirale di mistero e suspance, e non vedi l’ora di arrivare all’ultima pagina. Il linguaggio fresco, veloce, svela la trama pagina dopo pagina in un crescendo di tensione. Alla fine il lettore si sente libero, inizia a respirare, ma anche desideroso che l’autore continui a raccontare i fatti. La sensazione è di un libro completo, ma che ti fa desiderare altre pagine. È un giallo ambientato nel mese di novembre, in una città sul mare e viene preso in esame dall’ispettore Castaldi il caso di una ragazza sparita. Gli uomini della questura, guidati dalla inizialmente indecisa mano dell’ispettore e poi dalla sua forte determinazione, sono guidati a raccogliere le briciole di un sentiero di indizi che portano alla verità. La trama è così fitta e intricata che all’inizio può spaventare il lettore nel dover ricordare gli eventi che si succedono, i personaggi che si incontrano; tuttavia l’autore è così bravo da non far perdere mai i punti di riferimento del racconto. Il grande pregio che si rivela è quello di ridestare la fantasia di chi legge, ma soprattutto la capacità di ragionare. Il giallo interroga il lettore non solo sul come andrà a finire, ma anche su temi fondamentali che vengono messi a confronto: l’adolescenza e il senso delle cose, la ricchezza, la carriera e gli affetti, la povertà, la disperazione e la giustizia, la colpa e il castigo, il lavoro, la pazienza e l’amore. Un libro ricco da ogni punto di vista, un romanzo che conferma le grandi qualità di questo autore ancora troppo poco conosciuto.

All'Ispettore Castaldi tocca un caso particolare: la scomparsa di una giovane donna e le preoccupazioni della sua famiglia. L'intreccio si fa fitto fin dalle prime righe; capricci di una figlia della "buona" borghesia italiana, una scappatella o qualcosa di profondamente torbido che affonda le sue origine in un passato lontano? Castaldi capisce fin da subito che le cose non sono come appaiono e che dietro quella sparizione c'é ben altro, ma trova solo briciole nella sua indagine per ricostruire il puzzle. Un noir dalle tinte opache, umide e lattiginose, che sebbene trovi sfondo in una città del Mediterraneo, anomina ma ben distinguibile (o forse è una delle tante città nostrane?), ne esce fuori un acquerello di paesaggi sfumati, quasi nordici. Forse per i temi e la complessità dei personaggi, il romanzo avrebbe meritato qualche pagina in più per soddisfare la curiosità del lettore. Ma il ritmo della narrazione è alto e incalzante, gli avvenimenti si susseguono rincorrendosi in una sorta di ragnatela, uno dentro l'altro, e l'intreccio narrativo tiene inchiodato alla pagina, dal primo rigo fino alla fine. Gli ingredienti ci sono tutti per un personaggio seriale, pertanto non ci resta che aspettare il prossimo caso dell'ispettore Castaldi.