I cacciatori di libri

Un altro piccolo capolavoro di Dunning. Cliff Janeway questa volta affronta un caso più duro del solito e solo perché la persona da aiutare è un'ex amica della sua attuale fidanzata avvocato, Erin D'Angelo. E' un caso difficile, dove tutti prendono molti abbagli prima di avere la verità in mano. Poiché Erin è un'avvocato, ora la legge fa parte di questa storie mentre prima Cliff viaggiava a naso e commetteva molte infrazione. Su tutto spiaccano sempre i libri: tanti, belli e su cui girano affari da arricchire i più avidi.

Continua la meritoria operazione editoriale della Rusconi di pubblicare in Italia i romanzi di Dunning che io definisco "Bibliocrimes" per avvincere sia i giallisti e gli amanti del thriller poliziesco, sia gli appassionati bibliofili. Un vuoto editoriale finalmente colmato quasi completamente visto che questo è il penultimo dei libri dedicati appunto al personaggio di Cliff Janeway ex poliziotto divenuto bibliofilo e libraio. La traduzione è più curata delle precedenti opere, meno refusi o sviste aiutano la lettura di un bel libro, forse uno dei più riusciti di Dunning che avvince dalla prima all'ultima pagina. Forse l'unica pecca una eccessiva strizzata d'occhio ai legal thriller alla Grisham ma il libro fu scritto nel 2005 all'apice del successo di questo genere di libri. Altra piccola pecca il titolo: l'originale era The sign of the book e come al solito l'adattamento italiano non c'entra molto ed è troppo generico e banale. Ne consiglio la lettura, non vi deluderà.