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Fin dal primo momento il romanzo si dimostra appassionante, avvincente, ricco di colpi di scena. La trama segue un filo logico ben preciso, nulla è lasciato al caso. La presenza di una donna, Dolores, condurrà il romanzo fino alla fine in un crescendo dinamismo personale e del romanzo stesso rendendo il finale avvincente. A parer mio, dunque, uno dei gialli di Camilleri più appassionanti di cui consiglio vivamente la lettura!
Credo che questa sia una delle più belle indagini del commissario Montalbano. Nel commissariato si respira un'aria pesante. Mimì Augello è scontroso con tutti, perfino col suo superiore, nonchè grande amico, Salvo Montalbano. Intanto a Vigata, durante un forte temporale, nel campo del vasaio viene ritrovato un sacco contenente un cadavere, un uomo fatto a pezzi, in trenta pezzi esatti. Mimì Augello chiede con insistenza che gli venga affidato un caso importante, perchè si sente sottovalutato... e chiede proprio questo caso. Montalbano, per capire il comportamento del suo vice e per risolvere il caso, si troverà ad agire come in una partita a scacchi, con una serie di mosse e contromosse. Ma riuscirà alla fine a raggiungere il suo scopo? Consigliatissimo!
un gran bel giallo, un capolavoro del maestro Andrea Camilleri, stupendo il collegamento tra la trama del libro è il passo evangelico del tradimento di Giuda.
Recensioni
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Si sveglia dopo uno strano sogno, il commissario Montalbano: nella sua cucina c'è Totò Riina che, candidato Premier, gli sta proponendo di fare il Ministro dell'Interno del suo governo. Senza tirare in ballo Freud, ma piuttosto la saggezza popolare di Catarella, si capisce che c'è un momento di confusione nella mente del commissario, uno smarrimento.
Inizia con questa scena, onirica ed evocativa, il nuovo romanzo di Andrea Camilleri che vede per protagonista, per la tredicesima volta, Salvo Montalbano. Una serie che ormai, a detta dell'autore, vive di vita propria, insiste nella sua mente per essere portata avanti, si insinua tra gli altri romanzi e gli altri saggi che il prolifico autore siciliano continua a scrivere. Montalbano è un personaggio che, anche grazie alla trasposizione televisiva, sta assumendo con il passare del tempo una consistenza sempre più reale e tangibile, quasi che da un momento all'altro lo si possa incontrare per le strade delle nostre città.
Una lingua antica, una trama perfettamente lineare per una storia farcita di citazioni di temi cari alla cultura popolare. Questa volta a Vigàta un cadavere fatto a pezzi viene rinvenuto in un "critaru", un campo melmoso di creta. L'identità dell'uomo è sconosciuta, ma la dinamica dell'omicidio fa pensare alla classica vendetta mafiosa, quella che veniva riservata ai traditori. Questi gli unici indizi in mano al commissario, mentre una bellissima donna straniera, Dolores, denuncia la scomparsa di suo marito.
Un campo melmoso, un cadavere a pezzi, una vendetta
Questa scena ci ricorda qualcosa, a noi e anche al commissario: un romanzo di Andrea Camilleri scritto qualche anno fa, un altro della serie di Montalbano. Un libro che scivola una notte tra le mani del commissario per suggerirgli la soluzione del caso. Allora il personaggio diventa lettore di se stesso, confermando la sua ambizione a far parte anche del mondo dei lettori, dopo aver conquistato il mondo dei personaggi letterari. Ne La scomparsa di Patò, il romanzo che legge Montalbano, Camilleri cita la storia di Giuda, il tradimento, il suicidio e i trenta denari che dopo il pentimento l'apostolo ha consegnato ai Sacerdoti del tempio. Con quei trenta denari i saggi costruirono il "Campo del Vasaio", un campo argilloso in cui dare sepoltura agli stranieri.
E se l'uomo misterioso fosse proprio uno straniero?
Scritto con la maestria di sempre, arricchito da minuscoli dipinti di storia popolare, come piccole elegie, un romanzo che non delude, un libro che contiene un espediente narrativo capace di rivelare tutto il genio di un grande scrittore.
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