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Anno edizione: 2019
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Ben Pastor unisce il gusto dell'indagine storica con quello dell'azione, sa rileggere e interpretare fatti e momenti del nostro passato con un personaggio tragico e disincantato che possiede una straordinaria dirittura morale e una intelligente umanità.
«Sarà l'ambiente, la Spagna del 1937, sarà l'atmosfera, ma il primo nome che ci è venuto in mente è stato quello di Hemingway e del suo "Per chi suona la campana". Stessa rocciosa desolazione, stesse figure scolpite in un disagio inconsapevole e già mitico, stesso ritmo di parole, amore e morte sullo sfondo della Storia» – Sergio Pent, La Stampa
Cordova / Lontana e sola / ... / Nel piano, nel vento, /cavallina nera, luna rossa.Estate del 1937, la Spagna è in piena guerra civile. Inizia qui la saga di Martin Bora, l'ufficiale della Wehrmacht che abbiamo incontrato negli anni della Seconda guerra mondiale a Roma, in Veneto, a Cracovia, ma che qui comincia la sua avventura di soldato detective. Con La canzone del cavaliere la vicenda infatti fa un passo indietro. Il ventenne Martin si arruola volontario tra le file di Francisco Franco, vive il dramma spagnolo come un'avventura entusiasmante, a cavallo tra idealismo e incoscienza giovanile. Comanda uno sperduto avamposto fra le montagne mentre sul versante opposto sono schierati gli uomini delle Brigate internazionali. Nella torrida estate spagnola cominciano tuttavia i primi dubbi quando Martin si imbatte nel cadavere di un uomo morto ammazzato: è quello di Federico García Lorca, brillante poeta, progressista, omosessuale, un cadavere che fa più paura di un nemico in carne e ossa. Le versioni ufficiali su quella morte non convincono affatto il giovane Martin che inizia una rischiosa inchiesta in paradossale sincronia con l'indagine di un «nemico», l'internazionalista statunitense Philip Walton. Ben presto il tedesco e l'americano, che la guerra divide, uniscono le loro forze, e quella che si svilupperà non sarà soltanto un'appassionante detection poliziesca, ma soprattutto un umanissimo confronto esistenziale tra i due; a caso risolto, né Bora né Walton saranno più gli stessi. Ben Pastor unisce il gusto dell'indagine storica con quello dell'azione, sa rileggere e interpretare fatti e momenti del nostro passato con un personaggio tragico e disincantato che possiede una straordinaria dirittura morale e una intelligente umanità.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Siamo nel luglio 1937. Ne “La canzone del cavaliere” della scrittrice italo-americana Ben Pastor ritroviamo un giovanissimo Martin Bora, brillante ufficiale tedesco durante la Seconda guerra mondiale, impegnato come militare nella Guerra civile spagnola e come investigatore in una versione immaginaria della morte del poeta Federico García Lorca, fucilato dai nazifascisti. I versi e il personaggio di Garcia Lorca, insieme al mistero che circonda la sua morte, ricorrono nel romanzo, che intreccia la narrazione del “giallo” con una puntuale descrizione degli eventi storici. Insieme a Bora abbiamo modo di conoscere le storie e gli umori dei volontari delle Brigate Internazionali guidati dal maggiore Philip Walton che si fronteggiano sulla Sierra. Martin Bora e Walton indagano sulla morte di Lorca da fronti opposti, ma sono uniti dall’amore per una stessa, misteriosa donna, la bella Remedios. I tragici sviluppi della Guerra civile concludono il romanzo. Il ritmo della narrazione è lento per consentire al lettore di conoscere a fondo fatti e personaggi, ma a volte accelera bruscamente, per soffermarsi poi sulle riflessioni che Bora affida al suo diario segreto. Un giallo “storico” come tutto il ciclo di Martin Bora, documentato con raffinata precisione nei luoghi, tempi, rapporti di forze tra le parti, le armi utilizzate dai protagonisti, ma anche nei profili psicologici dei personaggi, influenzati anche della collocazione in schieramenti opposti. Da assaporare con calma, magari leggendo o rileggendo qualche poesia di Garcia Lorca.
Sono riuscita di leggere solo 100 pagine. Sconsigliato.
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