Tra i meriti più grandi conquistati dalla Classic Records – prima che nel 2010 l’etichetta venisse venduta alla Acoustic Sound – spicca la straordinaria ripubblicazione di alcune delle registrazioni più importanti realizzate dalla Everest nella meraviglia sonora dei nastri magnetici da 35 millimetri. Oggi, grazie al ritorno della Classic Records reso possibile dalla Analogue Productions, è di nuovo disponibile questa straordinaria collana di registrazioni audiophile in tutta la sua gloria. All’inizio degli anni Sessanta la Everest Records produsse LP registrati su nastro magnetico con un impianto cinematografico da 35 millimetri a tre piste. Il nastro magnetico da 35 millimetri garantiva una fedeltà sonora di gran lunga maggiore e un rumore di fondo nettamente inferiore rispetto ai nastri da un quarto di pollice che venivano usati in genere in quel periodo. Per sfruttare al massimo questi vantaggi, la Westrex Corporation progettò un impianto speciale sulle indicazioni fornite dai tecnici del suono della Everest. Per venire ai giorni nostri, la Classic Records by Analogue Productions ha deciso di riportare in vita questo patrimonio di registrazioni con una serie iniziale di ristampe di dieci titoli assolutamente imperdibili. Bernie Grundman ha tagliato le ristampe della Classic Records sia a 33 sia a 45 giri – e queste ultime non sono mai state pubblicate fino a questo momento! Un discorso a parte merita poi il profilo piatto degli LP da 200 grammi stampati dalla Quality Record Pressings. Questi dischi sono stati stampati con un profilo piatto senza guardia per i solchi (groove-guard), come gli originali della Everest. Il profilo piatto si riferisce all’assenza di un piccolo rialzamento del vinile nella parte esterna del disco, fornendo una superfice di lettura completamente piatta – senza alcuna inclinazione – sul giradischi, che consente alla testina di lettura di tracciare il solco in maniera perfettamente perpendicolare. Gli standard della Quality Record Pressings si collocano ai massimi livelli dei giorni nostri e questi LP da 200 grammi sono in grado di garantire una qualità sonora assolutamente eccezionale. Ogni doppio LP viene presentato con la veste grafica originale e un inserto che riporta fotografie di tutti i titoli ristampati della Everest. I due dischi sono contenuti in una busta protettiva. Il celeberrimo Cappello a tre punte di Manuel de Falla è un brano molto difficile per qualunque direttore, che deve sapere esprimere l’atmosfera e in senso di eccitazione spagnoli, che rappresentano un elemento fondamentale per mettere in luce tutta la magia di questo lavoro. Sotto l’aspetto della pittoresca atmosfera iberica, la lettura di Arthur Fiedler su RCA (LSC 2744) appare più che apprezzabile, senza però raggiungere i vertici toccati dalla fenomenale incisione effettuata da Ataulfo Argenta per la London Decca (CS 6050). La versione diretta da Enrique Jorda con la London Symphony Orchestra appare elettrizzante fin dal primo intervento vocale. Affermare che Jorda è l’interprete ideale per un lavoro di questo genere non è sicuramente un’esagerazione, in quanto la sua visione è eccitante e festosa in maniera molto coinvolgente, proprio secondo le intenzioni dell’autore. Se a tutto questo si aggiunge ancora la straordinaria qualità della registrazione effettuata da Bert Whyte con il nastro da 35 millimetri della Everest Records nella celebre Walthamstow Assembly Hall di Londra, si avrà l’immagine di un disco degno di essere portato su un’isola deserta. La straordinaria immagine sonora garantita dal nastro da 35 millimetri vi darà l’impressione che l’orchestra si trovi nel salotto di casa vostra, con un grado di realismo quasi inimmaginabile.
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