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Anno edizione: 2015
Anno edizione: 2002
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Un demone prende possesso del corpo di un vecchio pedofilo e lo aiuta a rapire e uccidere alcuni bambini, mangiandoli in parte. Un ex investigatore californiano e un disc jockey cieco dalla multiforme personalità hanno il compito di combattere il Male e salvare il Bambino Speciale prigioniero in una orribile e mutante casa nera, porta di un universo parallelo. Straub e King, defunto Richard Bachman, cercano di collegare in una storia leggibile bozze di altri romanzi, in particolare “Desperation” e “La Torre Nera”, unica opera di King che proprio non ho potuto finire, a cui ci sono aperti riferimenti. Come nell’interminabile saga, personaggi, immaginazione e realtà, presente, passato e futuro si sovrappongono e si confondono creando un disagio mentale simile agli incubi confusi di un febbricitante. Solo i Nostri Eroi e pochi fidi amici sono buoni, giusti e coraggiosi; tutti gli altri sono inetti, stupidi e cattivi. Il libro raggiunge vertici di noia e prolissità (la festa alla casa di riposo, 20 pagine x descrivere il detective che si prepara una frittata!) che si possono superare solo con un eroico sforzo di volontà; il resto è splatter all’ennesima potenza. Il problema dei brutti libri è che si tende a dimenticarli, rischiando di ricomprarli. Questo fortunatamente è stato ripescato in cantina, nella cui muffosa oscurità tornerà a riposare. La peggiore opera di King, in assoluto.
Adoro King, ma... con questo romanzo non c'è stato proprio feeling! L'attacco è lentissimo e in generale mi è sembrata una lettura molto dispersiva, troppo spesso il filo della storia si perde in altri racconti e questioni . In parte è colpa mia, perchè non ho letto IL TALSIMANO, forse mi avrebbe aiutata un po'.
Questo romanzo è il proseguimento de Il Talismano, uscito diciassette anni prima con la collaborazione di Peter Straub. Anche La casa del buio (pessimo il titolo italiano che non rende l’assonanza che c’è con Bleak House di Dickens) è scritto a quattro mani. Il libro comincia magnificamente, presentandoci la località di French Landing a volo d’uccello in prima persona. Tutto la storia è raccontata al presente, cosa alquanto insolita ma non sgradevole. Coloro che hanno Il Talismano ritroveranno Jack “Viaggiante” Sawyer, ma non è più un ragazzino. È un ex poliziotto, che ha saputo sfruttare il dono del talismano mettendolo al servizio della legge. Non è più il ragazzino spensierato di una volta, l’avventura che ha vissuto lo ha cambiato profondamente, sua madre è morta, l’altro sesso non riesce a capirlo e lui ormai vive in solitudine. Ma il luogo in cui si è trasferito cela un assassino quanto mai insolito, che rapisce e uccide bambini terrorizzando la cittadina. Il nostro eroe scoprirà che dietro quest’essere c’è il mondo che aveva lasciato anni fa, il che ricorda un po’ Peter Pan che aveva dimenticato chi era stato. Jack sarà aiutato da alcuni amici motociclisti e da Henry, un cieco dalla personalità poliedrica e interessante. Le storie si intrecciano tra loro in un intessuto impaccabile, i personaggi sono quanto mai carismatici e accattivanti, lo stile è impareggiabile. Inoltre King ha voluto come sfondo a questo romanzo la saga della Torre Nera, che in quegli anni stava portando a termine, e coglie la palla al balzo per spiegare un po’ di cose riguardo al suo capolavoro. Il finale è aperto a qualunque interpretazione, e lascia un po’ l’amaro in bocca, perché poi veniamo a sapere che Jack non avrà un ruolo nella saga di Roland. Ma questo è un libro superbo, uno dei migliori dello scrittore, l’immaginazione di King è al meglio unita all’affabulazione di Straub, e forse in futuro vedremo un altro capitolo di questa storia. Ultima nota: sarebbe stato meglio se a tradurlo fosse stato Dobner, molto più esperto.
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