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Partendo dal racconto di una casa vera e arrivando allo spazio, anche politico, da abitare e da ridiscutere, Luca Molinari racconta che tipo di casa siamo e siamo stati e che casa dovremmo o potremmo essere, e soprattutto dice perché senza casa non c’è architettura.
Che cosa hanno in comune le casette dei Tre Porcellini e il Cabanon di Le Corbusier? E Casa Farnsworth - la casa trasparente - costruita da Mies van der Rohe per una donna molto amata e gli studi del Grande Fratello? La casa è ancora il primo bene che ci fa proprietari o il giovane sogno borghese è finito insieme al boom? Qual è la forma delle case nell'epoca della sharing economy e della riproducibilità architettonica imposta dalle emergenze di guerra e dalle migrazioni? Che cosa ha cambiato l'Ikea nel nostro modo di immaginare non solo lo spazio, ma la vita? Con una lingua puntuale e accogliente che comincia col racconto di una casa vera (nella quale si può entrare) e arriva allo spazio, anche politico, da abitare e da ridiscutere, Luca Molinari racconta che tipo di casa siamo e siamo stati e che casa dovremmo o potremmo essere, e soprattutto dice perché senza casa non c'è architettura.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Bel saggio, chiaro, esaustivo, profondo ben documentato e stimolante, nonostante la piccola "taglia". Interessante per chi è del mestiere ma anche per i "profani". Perché non do il massimo? Perché l'apparato iconografico è troppo smilzo ed ho trovato noioso ricercare nel web gli esempi di cui si parla (comunque tutti facilmente rintracciabili data la loro fama). Un po' più di "generosità" da parte dell'editore, magari ad un euro di sovrapprezzo ne avrebbe fatto un libro più godibile.
Recensioni
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