Case di vetro. Le indagini del commissario Armand Gamache

È il primo libro che leggo di questa autrice e ho subito acquistato gli altri disponibili. Anche se la storia è poco verosimile mi è piaciuto com'è stata sviluppata e scritta. Tutti piacevoli i personaggi. Consigliato.

Lo consiglio. E’ un bel personaggio Armand Gamache, commissario della Surete’ del Quebec, si differenzia dagli altri investigatori letterari per la qualita’ di credere nella propria coscienza. E’ una persona decisa, pacata, che rispetta la legge. Il racconto, parte un po’ sconclusionato, nel senso che le scene cambiano molto velocemente, e ho fatto fatica a capire come si svolgeva la trama, poi quando si entra nel meccanismo e’ veramente un bel giallo. L’unica pecca e’ che , alla fine, alcuni concetti vengono ripetuti piu’ volte da persone differenti per poi arrivare alla stessa conclusione. Questo libro e’ il tredicesimo di una serie, devo assolutamente trovare almeno il primo.

Ho acquistato il libro dopo aver letto le recensioni positive apparse sugli inserti letterari di diversi quotidiani. Probabilmente le aspettative erano troppo alte. Ho trovato il romanzo noioso, sono stato tentato più volte di abbandonare la lettura: troppi dialoghi inconcludenti e ripetitivi, trama poco credibile, personaggi improbabili. Forse 200 pagine in meno avrebbero giovato al libro. Non sono sufficienti qualche personaggio strampalato più o meno simpatico o le angustie di un commissario a fare un buon thriller. Il commissario Gamache il nuovo Maigret? Ma per favore!