Casimiro Roléx

Sono sempre il primo a lodare la lunghezza infinita di un romanzo ma sovente accade che venga sorpreso da libretti leggeri e veloci che si leggono in poco più di un'ora. E' il caso di "Casimiro Rolèx", un romanzetto brevissimo (109 pagine, una ventina di righe per pagina) che non ha bisogno di fiumi in piena di parole per lanciare un messaggio efficace reso in modo forse non del tutto originale ma sicuramente d'impatto. Con gli autori italiani non ho mai avuto buoni rapporti, sono stati pochi i libri nostrani ad avermi colpito: in primis, "Il Sentiero dei Nidi di Ragno" di Italo Calvino e alcuni racconti di Dino Buzzati, per il resto, encefalogramma piatto. Quest'opera si aggiudica la medaglia di bronzo oppure di argento perché posso dire con fierezza di esser stato molto colpito da un'opera di un autore che non conoscevo. Un libro che ragiona sul bene e sul male sotto un ottica in cui inizialmente le due forze sembrano complementari e solo successivamente ad un evento spiacevole si avrà un cambio di prospettiva. Una scrittura scorrevole ma dannatamente efficace delinea profili psicologici interessanti ed un panorama napoletano che solo ad una lettura superficiale può attrarre pregiudizi. Sono molto contento di aver conosciuto Franco Di Mare, posso affermare con certezza che questo non sarà il primo ed ultimo libro letto di quest'autore. Primo si, ma non ultimo.