Cecenia. Il disonore russo - Anna Politkovskaja - copertina
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Cecenia. Il disonore russo
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Descrizione


Il 7 ottobre 2006 muore Anna Politkovskaja, assassinata nell'ascensore del suo palazzo a Mosca, mentre stava rincasando. È opinione di molti che la sua morte sia legata all'instancabile lavoro di ricerca della verità sulla questione cecena, che la coraggiosa giornalista portava avanti senza sosta da anni. Nata nel 1958, ha ricevuto numerosi riconoscimenti prestigiosi, tra cui il Golden Pen Award dell'Unione dei giornalisti russi nel 2000, il Global Award for Human Rights Journalism istituito dalla sezione britannica di Amnesty International nel 2001, il premio per il giornalismo e la democrazia assegnatele dall'OSCE nel febbraio 2003. Alla sua memoria sono stati tributati riconoscimenti in tutto il mondo. Il coraggio dei suoi scritti e il suo sacrificio estremo fanno di Anna Politkovskaja un simbolo della libertà di pensiero e di parola. Introduzione di Roberto Saviano.

Dettagli

Tascabile
26 marzo 2009
213 p., Brossura
9788860441058

Valutazioni e recensioni

  • Un documento reso, se possibile, ancora più drammatico dalla morte della giornalista. Mi ha fatto pensare molto a quando sono andata in vacanza in Russia nel 2002. La nostra guida era un giovane studente universitario brillante e simpatico. Un giorno la discussione è caduta sulla Cecenia e io ho chiesto per quale motivo si continuasse a combattere e la Russia non ne permettesse l’indipendenza, così come era stato fatto ad es. per gli stati baltici. Lui si era arrabbiato tantissimo e mi aveva detto che noi non sapevamo nulla della guerra (cosa assolutamente vera), che bisognava sconfiggere il terrorismo islamico che ci avrebbe privato delle nostre libertà. E la sua filippica si concludeva con un sentimento di profondo odio verso i ceceni: se gli avessero dato un’arma, sarebbe partito per vendicare i suoi amici morti. Ero rimasta decisamente impressionata: da un lato la mia enorme ignoranza su questa guerra lontana mi spingeva a chiedermi che cosa avessero mai fatto i ceceni da suscitare un tale odio, dall’altra mi impressionava la spirale di profondo rancore che spingeva un giovane a desiderare così fortemente la vendetta. Leggendo il romanzo dopo anni, mi sono resa conto della pesante propaganda fatta nella “madre Russia” che ha trasformato una sporca guerra in una guerra legittima contro un nemico visto solo come un fanatico estremista da schiacciare. Insomma: assolutamente da leggere.

  • Un libro che ci ricorda quanto sia parziale e soggettiva la storia come la conosciamo noi, il grande pubblico, quello dei libri di scuola e qualche documentario in tv. Nessuna parola potrà rendere giustizia ad Anna. Reporter per il Novaja Gazeta, inizia ad approfondire la questione cecena con l'occhio imparziale di una cittadina russa, che ammette quanto sia difficile distinguere le vittime dagli aguzzini in una guerra troppo sanguinosa e dal substrato sociopolitico incredibilmente complesso. Più volte sequestrata, avvelenata, picchiata, Anna non si è fermata e ci ha fotografato la guerra così com'è, cruda. Sfogliare questo libro, così come i suoi altri, fa male, è spaventoso. Lei ha scelto di non cedere alla paura e noi le dobbiamo questa lettura.

  • BARBARA BUFI

    La guerra mette alla prova le persone senza chiedere loro il permesso: affina l'udito degli uni e rende sordi gli altri. CECENIA di Anna Politkovskaja. La prefazione di Roberto Saviano è superlativa. E' un libro che fa male, che ti fa sentire così piccola e impotente, dinanzi ad una donna così grande e coraggiosa. Avrete timore di sfogliare la pagina successiva, ma "Cecenia" è costata la vita a questa giornalista...uccisa nel giorno del 54esimo compleanno di Vladimir Putin.

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