Chimaira

Questo è uno dei primi libri che ho letto di Manfredi, e ciò che mi è piaciuto particolarmente è stato il luogo di ambientazione della trama avventurosa, l’Italia, cioè la Toscana. Diversamente dagli altri testi, la lettura del racconto pare più leggera, forse perché affronta il tutto spostando l’attenzione sull’ambito più archeologico, rispetto ai contenuti fortemente storici negli altri romanzi. Mi piacciono i suoi romanzi, non sono uguali fra loro e riesci a mescolare storia e invenzione, mantenendo alta la suspence sin dall’inizio.

Un libro che ti cattura dall'inizio alla fine mischiando elementi storici reali con le leggende etrusche.Scrittura scorrevole e avvincente,da leggere tutto d'un fiato!

Trovo che nonostante Manfredi in quest'opera si sia discostato un po' dalla classica narrazione delle vicende storiche per spostarsi più in un ambito archeologico-fantascientifico, il risultato sia davvero piacevole e scorrevole, con svariati colpi di scena ed appassionanti descrizioni della terra toscana nella quale si svolgono gli avvenimenti (Volterra e dintorni). Manfredi lascia da parte questa volta la solita "pesantezza" che caratterizza la maggior parte dei suoi racconti per donare ai suoi lettori un'opera sicuramente più leggera, ma allo stesso appassionante ed avvincente. Molti non hanno apprezzato questo libro per via delle note fantascientifiche presenti nel racconto, e avrebbero preferito un finale più concreto, ma a mio parere un buon scrittore deve anche sapersi prendere in giro ed ogni tanto abbandonare il suo solito percorso per provare qualcosa di nuovo. Ho apprezzato molto questo cambio di genere con tocchi un po' leggendari e mitologici , mi è risultato di più facile lettura e l'ho letto con molta più curiosità ed attenzione.