Christine. La macchina infernale

"Christine" è senza ombra di dubbio uno dei romanzi di King che più ho amato. Le prime 300 pagine sono colme di significati e tematiche sviluppate con la maestria a cui il Re ci ha abituato. Egli si concentra sui temi dell'ossessione, della crescita, dello sgretolarsi dei rapporti sociali, dell'emarginazione e infine dell passaggio dall'adolescenza all'età adulta, che non è altro che il superamento della famosa "linea d'ombra" di conradiana memoria. Dopo questa ricca e fluida prima metà di libro, la componente horror prende il sopravvento e ancora una volta King ci ricorda perché è considerato il maggior esponente contemporaneo di tale genere: gli attacchi di Christine, la componente onirica, il dolore. L'autore riesce a rendere credibile e spaventosa una storia alla base cosi bizzarra e grottesca, senza mai cadere nel ridicolo. Malgrado "Christine" sia un romanzo che ha spaccato in due l'opinione dei fan e non, io lo considero un'opera pregevole, mai noiosa e scorrevolissima nonostante il numero elevato di pagine.

Tra l'horror, paranormale e critica sociale, King ci racconta la storia di un ragazzo che nel fior fiore dei suoi anni vive il suo disagio sociale perchè esteriormente "brutto", emarginato e deriso da tutti, tranne che dal suo unico amico. Fino a che "incontra" Christine, una "automobile" che cambierà letteralmente la sua vita e delle persone che gli sono più vicine. Un buon romanzo horror, parte molto bene, i primi capitoli scorrono che è una meraviglia, poi la parte centrale l'ho trovata un po' lenta e poco intrigante, ma si è ripreso alla grande con un finale al cardiopalma e ricco di colpi di scena.

Il primo libro che ho letto di Stephen King e che mi ha fatto conoscere questo autore. Descrizioni minuziose che ti fanno vivere il libro al 110%, trama avvincente e fluida. Adoro questo libro. Consigliatissimo.