Cianciate cinciallegre

In un piccolo paese della provincia italiana, Walter sta crescendo da solo: senza la madre, il padre, che lo ha lasciato al paese affidandolo alle cure della nonna. Walter ha così trovato rifugio alla sua solitudine tra la folta chioma di un albero che dal cortile di casa della nonna protende i suoi rami sulla piazza del paese. Lì sopra, al riparo dagli sguardi, Walter guarda e ascolta ciò che succede: la postazione invisibile per lui si trasforma così da nascondiglio a osservatorio sulla vita. Poi il diploma liceale e l'estate, una vacanza in Spagna, l'amore con Lora che sboccia dolce, appassionato, ma al tempo stesso difficile per contrasti familiari e per incognite, infine il rapporto di Walter con il padre distante, il non saper come affrontare i dilemmi e le responsabilità della vita. Di fronte a tutto ciò, neanche le ciance raccolte dal suo nuovo nascondiglio, mutato nel tempo, neanche quella vita furtivamente assorbita per interposto ascolto, è più sufficiente a Walter per districarsi dalle sue incertezze. Allora l'unico rimedio è trovare un nuovo riferimento, un nuovo appiglio: fra' Giacinto, un rude e schietto eremita che vive in ritiro e preghiera in alcune grotte nelle vicinanze del paese. Walter decide di condividerne per un periodo la vita frugale e solitaria: chissà che non scopra la "ricetta" per sapersi comportare di fronte alle difficoltà della sua vita.