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Per apprezzare The Collector bisogna avere almeno 2 caratteristiche ben precise: adorare la violenza gratuita che più gratuita non si può e lasciarsi cogliere dalla sospensione dell'incredulità molto facilmente. La prima caratteristica è facilmente soddisfabile se, si è fan della saga di "Saw" e del recente filone torture-porn in generale, a cui questo The Collector si ascrive. Torture e trappole, morti fantasiose, tanta sana violenza e crudezze a tutto schermo che raggiungono l'apice con una (bellissima) scena che ha per protagoniste tagliole per orsi. La seconda caratteristica è necessaria per riuscire ad accettare alcune improbabilità nello svolgimento della storia a cui non tutti sarebbero disposti a sottostare. Abbiamo infatti un killer con probabile doppia laurea in ingegneria meccanica e attestato di bricolage, che riesce a trasformare una villetta di provincia in una grande trappola micidiale, in poco tempo e con non si sa quale materiale. Ma va bene, se questo è il dazio da pagare per assistere a un'ottantina di minuti di divertente e inventivo torture-porn, comprensivo di riuscito villain e trappole memorabili, ci si può anche stare e accettare il gioco perverso messo in scena dal regista. Anche se non necessario per lo sviluppo narrativo della vicenda è la crudezza della messa in scena delle angherie compiute dal misterioso Collezionista a rappresentare il punto cardine della pellicola. Lo stesso Collezionista è un cattivo interessante e affascinante, che fa prospettare uno sviluppo nei prossimi ipotetici sequel. Non sappiamo praticamente nulla di questo inquietante assassino se non il fatto che colleziona esseri umani: sceglie una famiglia da torturare e poi adocchia un solo componente da salvare e di cui appropriarsi, uccidendo nei modi più atroci tutti gli altri. Il film dunque funziona. Una perfetta macchina per una serata che non si prefigge obiettivi diversi dal sadico intrattenimento per spettatori dagli stomaci forti e dai nervi saldi.
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