Combatti per il potere. Il trono di Cesare

E' la prima volta che leggo Sidebottom, dopo una estesa serie di letture di autori, principalmente anglosassoni, specializzati nel romanzo storico ambientato nel periodo imperiale romano (Scarrow, Riches, ma anche il nostro validissimo Guido Cervo). Ho apprezzato molto la sua preparazione storica e la cura dei dettagli, degna di uno storico di professione. Qui la precisione va quasi a scapito della leggibilita' e della scorrevolezza della trama; tutte le vicende sono la trasposizione romanzata di effettivi eventi storici che coinvolgono decine e decine di personaggi realmente vissuti in un periodo imperiale particolarmente confuso (non a caso chiamato della "Anarchia Militare"). L'autore merita comunque ulteriori letture, in particolare l'altra sua serie dedicata al quel periodo storico, quella del "Guerriero di Roma" che e' incentrata su un personaggio di fantasia, probabilmente piu' accattivante in termini di trama romanzesca.

Considero Sidebottom uno degli autori di romanzo storico più interessanti attualmente in circolazione. Anzitutto, Sidebottom è un accademico di chiara fama. Ogni suo romanzo possiede una bibliografia degna di uno studio universitario. Nella stragrande maggioranza dei casi, riesce anche ad evitare che il nozionismo e "la voglia di far sapere al lettore quante cose conosco" prevalgano sulla trama (tranne qualche personaggio che ogni tanto ha qualche riflessione letteraria-erudita di troppo, ma sono pochi casi). Di cosa racconto il romanzo? Dell'ascesa al trono di Massimino il Trace e dei suoi tre anni di regno. L'autore possiede uno stile narrativo quanto mai efficace. Sidebottom sa gestire ottimamente la telecamera: da fuori a dentro il personaggio. Lo stile è conciso e rapido, molte frasi coordinate e poche subordinate, ecco perchè le scene d'azione sono altrettanto efficaci. Passiamo alle dolenti note (non per me, almeno, ma penso per molti). Sidebottom non fa quasi alcuno sforzo di semplificare narrativamente la ricostruzione storica. Questo vuol dire che i personaggi principali sono almeno una decina e spesso agiscono su fronti lontani centinaia di km (quindi ogni personaggio principale ne ha molti altri di secondari). Penso che si superi abbondantemente il centinaio in totale. La trama ne risulta quindi intricatissima, per quanto non nego che sia realistica nella sua caoticità. Per fare un confronto, la mole di eventi e personaggi è degna dei romanzi di Colleen McCullough, ma su una lunghezza di testo meno della metà. E' stata una delle poche volte che ho avuto l'impressione che le pagine fossero troppo poche e non troppe! Dunque, non lo consiglio a chi vuole una lettura più spensierata, non ha conoscenza molto molto apprfondita della storia romana e ama romanzi con pochi, ben delineati personaggi. Per tutti gli altri, è una lettura obbligata.