Concerti per organo

Georg Friedrich Händel (1685-1759): Concerti per organo op. 4 (trascrizione per organo delle opere originali per organo, archi e basso continuo di Samuel de Lange; Concerto in sol minore per organo op. 4 n. 1 HWV 289; Concerto in si bemolle maggiore per organo op. 4 n. 2 HWV 290; Concerto in sol minore per organo op. 4 n. 3 HWV 291; Concerto in fa maggiore per organo op. 4 n. 4 HWV 292; Concerto in fa maggiore per organo op. 4 n. 5 HWV 293; Concerto in si bemolle maggiore per organo op. 4 n. 6 HWV 294)

L’esigente mercato della musica londinese
Gli eclatanti successi e i non meno clamorosi fallimenti ottenuti da Georg Friedrich Händel in qualità di impresario nell’esigente mercato della musica londinese costituiscono uno dei capitoli più leggendari della storia della musica. La sua implacabile rivalità con il compositore italiano Nicola Porpora ebbe conseguenze artistiche che si riverberarono in maniera evidente sullo sviluppo delle sue opere e dei suoi oratori. A un certo punto al grande compositore sassone venne la geniale idea di proporre al suo pubblico concerti per organo, archi e basso continuo durante le pause tra un atto e l’altro di questi grandi lavori vocali, ottenendo subito un grande successo. Questa brillante trovata mise in seria difficoltà Porpora, che poteva comunque contare su un cast di cantanti di altissimo livello, nel quale spiccava il famoso castrato Farinelli. Fu così che dopo quattro stagioni Porpora e la sua compagnia italiana furono costretti ad abbandonare il campo. In seguito i concerti per organo di Händel spinsero molti compositori a scrivere arrangiamenti molto fantasiosi. Tra di essi vi era Samuel de Lange, un compositore oggi ingiustamente caduto nell’oblio più totale, che circa un secolo e mezzo dopo la prima esecuzione di queste opere realizzò una serie di opere, che oggi possono essere finalmente ascoltate per la prima volta con qualità audiophile sul maestoso organo Furtwängler & Hammer di Lüneburg.
Libera impresa
La partitura di Händel viene mantenuta fedelmente negli arrangiamenti di de Lange. Nonostante questo, il virtuoso di pianoforte e di organo olandese si concesse alcune libertà nell’aggiunta delle ornamentazioni. Queste opere sono caratterizzate dalla presenza di un gran numero di parti secondarie, di controparti, di espansioni armoniche e di nuovi elementi virtuosistici. Concepita per la maggior parte a due voci, la parte organistica di Händel viene trasformata in una sontuosa architettura sonora, impreziosita da alcune libere cadenze che offrono al solista ampio spazio per prendersi ardite licenze interpretative. Passi originale Il grande rispetto che de Lange provava per il suo monumentale modello trova piena espressione nel testo musicale, in quanto il compositore olandese segnò con grande precisione nell’originale quando doveva suonare l’organo e quando toccava all’orchestra. Su uno strumento a tre manuali, come quello utilizzato da de Lange a Rotterdam, l’organista può essere un vero concerto, alternando i brani solistici e i ritornelli orchestrali, esattamente come faceva ai suoi tempi Händel.
Il monumento di Lüneburg
Per registrare le trascrizioni händeliane realizzate da de Lange, Rudolf Innig – grande specialista dei repertorio di nicchia – ha scelto di utilizzare l’organo Furtwängler & Hammer della Nicolaikirche di Lüneburg, costruito nel 1899. I cinquanta registri disposti su tre manuali di questi strumento consentono di esprimere alla perfezione la scrittura di de Lange. In questo modo abbiamo la rara opportunità di ascoltare brani riveduti da un compositore ottocentesco da una prospettiva del XIX secolo. Una doppia delizia storica!