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Benché ai più sia un nome sconosciuto, il compositore e direttore d'orchestra André Caplet (1878-1925) fu, con Dukas, Ravel e Debussy, uno dei pochi esponenti, perlopiù francesi, di quella corrente musicale di fine '800 - inizio '900 che, convenzionalmente, proprio come per la pittura, viene definita impressionismo. Amico di Debussy, di cui diresse spesso le composizioni, fu proprio Caplet che trascrisse per orchestra ''Children's corner'' e ''La boîte à joujoux'', originariamente per pianoforte solo. Al ben più noto concerto per violoncello (1876) di Lalo (registrato almeno una volta da quasi tutti i grandi violoncellisti: Cassadó, du Pré, Fournier, Gendron, Navarra, Rostropovich, Starker, Tortelier, etc.), proprio di Caplet il cd in oggetto abbina una delle ultimissime composizionie, e cioè ''Épiphanie'' - affresco musicale da una leggenda etiopica, per violoncello e orchestra (1923), in quella che è stata la prima, nonché la migliore, tra le sole quattro o cinque incisioni discografiche di questo brano. La registrazione, del 1981, fortunatamente non è di origine digitale (con tutti i relativi limiti e difetti dei cd DDD dei primi anni), ma ancora di origine analogica, e infatti il suono è ottimo: dinamico, arioso, dettagliato e corposo. Due grandi interpretazioni, a firma del talentuoso Frédéric Lodéon (n.1952) e di Charles Dutoit (n.1936), qui però alla testa della Philharmonia Orchestra, e non della ''sua'' Orchestre symphonique de Montréal. Libretto ai minimi termini (una facciata in francese, e una in inglese). Un cd da (ri)scoprire.
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