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Ma per carità! Questo libro si sarebbe dovuto intitolare "Noiosa storia di una noiosa contessa", invece l'autrice si è servita del personaggio Báthory (efferata, sadica e folle assassina di centinaia di ragazze) per confezionare un romanzetto che si trastulla tra infinite feste di fidanzamento, e qualche sculacciata ad alcune serventi maleducate, elementi tra l'altro slegati dal contesto del suo libro. La fama della vera contessa sanguinaria le ha permesso di vendere migliaia di copie, ed io questo lo considero una truffa!
un bel romanzo! di facile lettura e molto ben scritto! lo consiglio
Preso per quello che e',cioe', la vita molto romanzata della vera contessa Bathory, si tratta di in bel libro, scorrevole, accattivante nelle descrizioni degli usi e costumi dell'inizio del milleseicento, la descrizione dei sentimenti di queste spose-bambine che si trovavano a governare immense magioni a dodici anni. Sicuramente utili ad un piccolo arricchimento culturale i cenni storici, le lotte di potere e le discrimazioni religiose. Purtroppo, pero', se andiamo a ricercare la vera contessa Bathory sul web, scopriamo che, essendo lei stessa frutto di rapporti incestuosi consueti della sua epoca per mantenere ed incrementare il potere delle famiglie nobili, era psicotica, epilettica, fortemente deviata sessualmente. Le sue vittime subivano torture indicibili- altro che la versione edulcorata del romanzo- ed erano spesso vittime di atti di cannibalismo e vampirismo da parte di questa donna pazza. Si conta abbia ucciso almenoseicentodieci donne. Invito comunque a visionare in internet le immagini dei castelli abitati dalla contessa. Consiglio la lettura del libro, che comunque rimane un bel romanzo.
Recensioni
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Ungheria, 1611. L'alba illumina l'imponente castello di Csejthe. Nella torre più alta, una donna completamente vestita di nero è sveglia da ore. Il suo sguardo austero è rivolto verso una feritoia nel muro che mostra solo un piccolo squarcio di cielo. Quello squarcio di cielo è l'unica cosa che scorgerà per il resto della vita. Murata viva in quella stanza fino alla morte: così ha decretato il conte palatino. Ma la contessa Erzsébet Báthory non ha nessuna intenzione di accettare supinamente il destino che le viene imposto. Non l'ha mai fatto nella sua vita.
Fin da bambina Erzsébet è stata una ribelle, innamorata solo dei libri e delle folli corse con il suo cavallo, sorda ai severi insegnamenti della madre sulle arti femminili. Ha solo sei anni quando, nella sua dimora tra i freddi monti della Transilvania, assiste ad atti di violenza indicibili. Atti che la segnano nel profondo e che non dimenticherà mai. Neanche quando, appena adolescente, è costretta a sposare l'algido e violento Ferenc Nádasdy. Un uomo sempre lontano, più interessato alla guerra e alle scorribande che a lei. Erzsébet è sola, la responsabilità dei figli e dell'ordine nel castello di Sárvár è tutta sulle sue spalle. Spetta a lei gestire alleanze politiche e lotte di potere. Lotte sanguinose, piene di sotterfugi e tranelli, che fanno emergere la parte più oscura della contessa, un'anima nera. Strane voci iniziano a spargersi sul suo conto. Sparizioni di serve torturate e uccise, nobildonne svanite nel nulla. Chi è davvero la donna imprigionata tra le gelide pietre di Csejthe? È solo vittima di una cospirazione per toglierle il potere? O il male è l'unico modo per Erzsébet di sopravvivere in un mondo dominato dagli uomini?
Un romanzo magistrale e potentemente evocativo. Venduto in tutto il mondo dopo agguerrite aste, La contessa nera si ispira alla figura della prima serial killer della storia, Erzsébet Báthory, la contessa sanguinaria. Padrona spietata, torturatrice di centinaia di giovani donne, assassina crudele. Questo è quello che dice la leggenda. Ma la verità è un'altra. È la verità di una donna fragile, inquieta, ribelle. Con tutte le sue debolezze, ma anche tutta la sua forza.
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